Il processo sui nuovi guai di Felice Maniero ha preso avvio nei giorni scorsi in tribunbale a Pisa davanti al giudice Beatrice Giovannetti. Alla prossima udienza, che è fissata per l’autunno, sarà sentita in aula la parte offesa. Si tratta, in questo caso, di un processo per maltrattamenti e lesioni personali. A difendere Maniero c’è l’avvocato Rolando Iorio, il legale che assiste da tempo l’ex capo della Mala del Brenta conosciuto alla cronache anche con "Faccia d’Angelo". Maniero è a processo in quanto accusato di una presunta aggressione ai danni di una donna, una parente. Una vicenda, quindi, molto delicata.
I fatti risalirebbero al mese di agosto 2024 sino all’ultimo episodio, avvenuto – si apprende – agli inizi del mese di novembre 2024, quando le urla della persona offesa, che sarebbe stata aggredita in strada, avrebbero indotto alcuni passanti ad allertare le forze dell’ordine. I carabinieri trovarono la vittima che si era nascosta all’interno di un distributore di benzina. La pensionata – si apprende – venne prima soccorsa sul posto e poi trasportata in ospedale: alla vittima – è emerso – furono riscontrate in quell’occasione ferite giudicate guaribili in 20 giorni. Nei giorni succesivi partì la querela da parte della donna che avrebbe denunciato litigii che andavano avanti, stando al suo racconto, da alcuni mesi. Nel frattempo, tuttavia, la querela è stata ritirata. Il processo però è andato avanti. Per questa vicenda per Maniero il gip ha emesso un divieto di avvicinamento alla familiare, imponendogli inoltre l’apposizione del braccialetto elettronico.
Non è questa la prima volta che si parla di Felice Maniero anche nella nostra zona. Nel 2017 lo ricordiamo, con le sue dichiarazioni ai magistrati della Dda di Venezia Maniero fece scattare arresti e sequestri a Santa Croce. "Felicetto" parlò agli inquirenti di un suo tesoro – miliardi vecchie lire – frutto di anni di criminalità e fece partire un’inchiesta per riciclaggio che destò clamore. Una vicenda che è già arrivata da tempo al capolinea della Cassazione sia sul fronte penale che per gli aspetti legati ai beni mobili ed immobili che furono oggetto di provvedimenti di confisca. Oggi Maniero ha 70 anni e vive con una nuova identità in una località segreta, che gli ha permesso di tornare nell’anonimato dopo che la precedente copertura, Luca Mori, era divenuta di pubblico dominio.
Carlo Baroni