Un’altra condanna per Lupino Un anno per porto abusivo d’arma

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Processo lampo, con rito abbreviato, e pena di un anno di reclusione. Francesco Lupino, reo confesso del’omicidio della ballerina ucraina Khrystyna Novak, è stato condannato dal gup di Pisa per detenzione e porto abusivo della pistola (la stessa che utilizzò per il delitto) in due altre occasioni: quando aveva ucciso il cane del padrone di casa, Airam Negrin Gonzales; e quando la mostrò per una foto. Proprio la compatibilità della pallottola estratta dal resti del cane, comparata con i filamenti ritrovati nella scalfittura sul muro della casa dalla quale era scomparsa la ballerina, furono - lo ricordiamo – un elemento importante delle indagini della procura per inchiodare il tatuatore di Corte Nardi che, alla fine, confessò il delitto. Il processo per l’omicidio invece – Lupino è stato condannato a 29 anni di carcere – è fissato per il prossimo gennaio davanti alla corte d’assise d’appello. Lupino ha collezionato in questi ultimi due anni altri processi, originati tutti dalle circostanze in cui si consumò la vicenda della sparizione e dell’uccisione della ragazza. Uno, ancora in corso al dibattimento, è per furto di energia elettrica dalla casa da cui il fidanzato della Novak voleva sfrattare il tatuatore e la famiglia: questione questa che avrebbe acuito le ruggini tra i due fino al punto che Lupino, con una soffiata, fece arrestare il Gonzales. Poi, una volta che la Novak era rimasta sola in casa, andrò a trovarla e in quell’occasione durante un litigio la uccise con la stessa pistola che ieri è stata al centro di un altro processo. Il tatuatore è difeso dall’avvocato Antonio Bertei.

C. B.