CARLO BARONI
Cronaca

"Una volta eletti, vi ricorderemo le promesse"

Il mondo dell’autotrasporto tra crisi e urgenze del settore: dibattito di Assotir nello Showroom Valiani con i candidati alle elezioni

di Carlo Baroni

Nelle parole di Anna Vita Manigrasso, presidente nazionale di Assotir (nella foto al centro), c’è tutto il significato dell’iniziativa – aperta dal saluto del sindaco Giulia Deidda – che si è svolta ieri, negli spazi dello showroom del Gruppo Valiani a Santa Croce alla quale hanno partecipato i candidati alle prossime del 25 settembre (molti per il collegio unico plurinominale del Senato, altri per la Camera), per un confronto pubblico sui temi del trasporto. "Non vogliamo parole e promesse elettorali, ricordatevi che se si ferma l’autotrasporto si ferma il Paese", ha detto Manigrasso. "Non vi chiediamo soldi, ma regole, noi abbiamo un pacchetto di proposte a costo zero – ha aggiunto il leader nazionale di Assotir –. Dopo le elezioni, quando sarete in Parlamento, o comunque chi di voi ci sarà, si ricordi che vi verremo a cercare".

Quattro i punti chiave sui quali l’organizzazione di categoria ha chiamato le forze politiche ad esprimersi, alla luce delle difficoltà che sta vivendo il settore, che sono annose e non solo e soltanto legate alla crisi energetica, alla guerra, al post pandemia. Al primo posto la disciplina della sub-vezione considerato che l’entrata in vigore di un regolamento Ue del 2020 disciplina il requisito per un’impresa di autotrasporto in Europa, stabilendo che debba esservi una proporzionalità tra numero dei veicoli e addetti di un’impresa e il numero delle operazioni di trasporto da questa effettuate. Norma, questa, ancora non attuata in Italia. Altro punto, i costi minimi di sicurezza obbligatori: la questione della prassi dilagante della sotto-tariffazione del prezzo del trasporto è, infatti, incentivato dall’abuso della sub-vezione. Non ultimo il nodo dei tempi di pagamento perché la norma esistente non funziona. E importante anche il tema della sosta, del carico e scarico merci e delle infrastrutture di cui il Paese, non solo la Toscana, è carente. Un recente studio ha evidenziato che quasi la metà del tempo di lavoro degli autisti, in moltissimi settori merceologici, viene consumato nell’attesa del carico o dello scarico della merce. La stima del costo di tale inefficienza è valutata in circa tre miliardi di euro, oggi interamente a carico dei trasportatori. Una categoria, poi, quella dell’autotrasporto, che deve fare i conti con un’età media alta (55 anni), con la mancanza di personale (oltre mille nella sola Toscana) e con l’urgenza di rivedere il percorso della formazione del personale e dell’ingresso nella professione.

Il dibattito è stato ampio ed articolato – coordinato da Maurizio Bandecchi, responsabile di Assotir Toscana – ed i duelli tra i candidati non sono mancati, pur riconoscendo tutti l’urgenza di dare risposte. "Ad un mondo – ha detto Andrea Quartini (5 Stelle) che ci ha fatto vedere durante la pandemia il suo ruolo strategico, non fosse altro che per far arrivare il cibo a tutti, o per rifornire gli ospedali di macchinari e medicinali: non è questo il modo di ringraziarlo". E che non si possa indugiare ancora l’ha sottolineato Ylenia Zambito (Pd): "siamo davanti ad un comparto fondamenetale che non ci chiede neanche pochi spiccioli, ma solo regole chiare per stare sul mercato e strumenti importanti come quello delle infrastrutture". Giovanni Bruno (Unione Popolare con De Magistris) ha detto "il valore del mondo degli autotrasporti è innegabile, tutti lo sappiamo, di più dopo il Covid, ma serve la presenza dello Stato". E di "più Stato e meno mercato" ha parlato Paolo Zara (Pci) che ha detto: "questa nostra posizione è valida per tanti aspetti della vita del Paese e anche per il trasporto merci ed i suoi lavoratori che chiedono giuste tutele e garanzie". "Tutelare il lavoro e tutelare il mercato", è la posizione dei Raffella Bonsague (Forza Italia): "lo Stato non ci ha garantito tutto quello che ci hanno garantito gli autotrasportatori". Manfrdi Potenti (Lega) ha sottolineato "l’urgenza di gestire subito le ricadute dei costi sulla logistica", mentre Michele Passarelli Lio (Azione Italia Viva) chiede "una politica ampia capace di risolvere le tante problematiche che ci sono, e sono emergenze, come quelle dei trasportatori".

Ma serve determinazione e coraggio perché un passaggio chiave – ha detto Sandro Dini (Noi Moderati) "sarà quello di smettere di toccare i privilegi. Infatti la questione dei costi minimi è un tema fondamentale sul quale intervenire". Paolo Marcheschi (Fdi) ha evidenziato le problematiche da inquadrare in ambito europeo e sottolinrato punti chiave sui quali agire subito: "i problemi sono le strade, non i tir, abbiamo strade di 50 anni fa, da terzo mondo". Cinzia Del Bigallo (Italexit) ha precisato che "come i problemi dell’economia e di conseguenza del mondo dei trasporto vengano da lontano. Ma se vogliamo venire all’oggi diciamo anche che l’invio di armi ha sottratto soldi a famiglie e partite Iva".