Una "Svergognata" al teatro di Santa Croce

Il primo appuntamento con la rassegna "Primo tempo" sarà martedì alle 21. Antonella Questa racconta la storia di un tradimento

Una "Svergognata" al teatro di Santa Croce
Una "Svergognata" al teatro di Santa Croce

‘Primo tempo’, la rassegna dedicata al teatro d’innovazione che si tiene al Teatro Verdi di Santa Croce sull’Arno, propone due spettacoli molto interessanti. Si comincia martedì 7 marzo alle 21 con Svergognata di e con Antonella Questa, regia di Francesco Brandi. Una donna per bene, una bella casa, un marito, due figli, la filippina, lo sporting club. Una vita perfetta. Fino a quando una mattina sul cellulare del marito arriva il messaggio con foto osé di un’altra donna. Lei scopre così che lui la tradisce, le frasi e le foto scambiate con questa e con altre decine di donne sono inequivocabili. L’immagine della famiglia perfetta crolla. Come riprendere il controllo della situazione? Come fare per salvare il matrimonio? Pronta a riconquistare lo sguardo del marito su di lei, la protagonista alla fine conquisterà invece il proprio su di sé. Con il linguaggio comico che la contraddistingue, Antonella Questa torna sola in scena dando voce e corpo a più personaggi, per raccontare quanto la schiavitù dell’immagine e della desiderabilità sociale distragga spesso dalle vere potenzialità sopite. Giovedì 20 aprile alle 21 si festeggiano i 20 anni di "Radio Clandestina" di e con Ascanio Celestini dal testo di Alessandro Portelli "L’Ordine è già stato eseguito". Il 23 marzo 1944 i Gruppi d’Azione Patriottica attaccano una colonna tedesca di polizia in Via Rasella.

Il 24 marzo per rappresaglia i nazisti uccidono 335 persone in una cava sulla via Ardeatina. L’eccidio delle Fosse Ardeatine è un evento noto a tutti, in particolare per i romani ha segnato il momento più tragico dell’occupazione nazista. Vent’anni fa Ascanio Celestini decide di rappresentare questa storia ispirandosi al libro ‘L’Ordine è già stato eseguito’ di Alessandro Portelli, vincitore del Premio Viareggio. Fu un successo che consacrò Celestini tra gli artisti più importanti della scena italiana. Il libro si fonda su circa 200 interviste a testimoniare che questa non è la storia di quei tre giorni, ma qualcosa di vivo e ancora riconoscibile nella memoria di una intera città: è la storia delle donne che vanno a cercare i loro uomini, delle mogli che lavorano negli anni ‘50 e dei figli e dei nipoti che quella storia ancora la raccontano.

Ilenia Pistolesi