
"Il sostegno a distanza nell’Italia che riparte, contrasta le nuove povertà e promuove coesione sociale e welfare generativo". E’ il progetto presentato ieri dal Movimento Shalom a San Miniato. E’ dal 1995 che il Movimento Shalom promuove il sostegno a distanza nei paesi in via di sviluppo e sono migliaia i bambini che grazie a questo aiuto hanno potuto studiare e crescere in tanti paesi del mondo. Dall’esperienza del Movimento Shalom e di altre associazioni socie del Forum Permanente per il Sostegno a Distanza nasce l’idea di questo progetto finanziato dal Ministero del Lavoro. " Se infatti nel corso degli anni il sostegno a distanza è diventato una forma di cooperazione popolare grazie alla partecipazione attiva di milioni di persone impegnate a favore dei tanti Sud del mondo – spiega una nota – , oggi questo modello può essere messo a frutto sotto forma di sostegno a vicinanza, ovvero come azione finalizzata a “sostenere” quanti, qui in Italia, nelle città, nei quartieri popolari, nei centri di accoglienza vivono in situazioni di vulnerabilità. In quest’ottica il Sostegno a Vicinanza rappresenta uno strumento sostenibile ed innovativo di welfare partecipato generativo di coesione sociale".
"Sostegno di vicinanza che può diventare uno strumento per supportare l’Atelier Shalom del Movimento Shalom, il centro che offre ogni giorno un servizio di doposcuola e ludoteca per studenti delle scuole primarie e secondarie – conclude la nota del movimento fonfato da monsignor Andrea Cristiani (nella foto)– . Attraverso il sostegno di vicinanza sarà possibile infatti permettere anche a bambini provenienti da contesti socio-economici più fragili di usufruire dei servizi dell’Atelier gratuitamente o con una retta ridotta".