Un modello per altri settori. Progetto da oltre 3 milioni

Dove ci sono le fasi di verniciatura come l’automotive e la lavorazione del legno .

Il progetto ReVOC4Life – avviato nel 2021, e il cui termine è previsto nel 2025 – si concentra su una soluzione di bonifica dei composti organici volatili che derivano dai processi di rifinizione e verniciatura dei pellami a breve termine in grado di ottenere un’ulteriore riduzione delle emissioni di Cov – spiega una nota – con un impatto minimo sui costi grazie al recupero dei solventi con il loro riutilizzo a circuito chiuso e all’uso di un sottoprodotto dell’industria conciaria come assorbente opportunamente attivato. Come si realizza?

"Attraverso il riutilizzo a circuito chiuso dell’acqua – viene spiegato a livello tecnico – proveniente dagli scrubber a umido (apparecchi per l’abbattimento di fumi e il trattamento dell’aria) grazie all’elettroossidazione; adsorbimento dei Cov presenti nell’aria su granuli sinterizzati, sottoprodotto del trattamento dei fanghi in eccesso simili ai carboni attivi; recupero dei solventi dai filtri per il riutilizzo nel processo di pulizia dei macchinari". Il progetto, appunto, con un budget da oltre 3 milioni ha come obiettivo un utilizzo efficiente delle risorse, tramite l’implementazione delle politiche e normative ambientali dell’Unione Europea, e fa riferimento a diverse direttive fra le quali quelle che riguardano le emissioni industriali di Cov, le emissioni di inquinanti industriali, la prevenzione degli sprechi e il riciclo degli scarti e, non ultima, la protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori. Oltre il conciario, appunto, potrà essere utilizzato anche in altri ambiti produttivi. Un ruolo entrale è quello del dipartimento di ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa. Tra i compiti all’interno del progetto, la conduzione di prove sperimentali su scala di laboratorio per determinare i parametri di processo che verranno utilizzati da Sime per la progettazione dell’impianto di adsorbimento e desorbimento basato sul Keu; e la valorizzazione degli oli vegetali esausti in emulsione acquosa per migliorare l’abbattimento dei Cov idrofobi negli scrubber in conceria.

Il Consorzio Aquarno all’interno del progetto, contribuirà – è stato spiegato – allo sviluppo di un trattamento delle emissioni gassose provenienti dalle cabine di spruzzatura degli impianti di rifinizione delle pelli. In particolare fornirà il materiale di riempimento, adeguatamente trattato allo scopo, per il filtro di adsorbimento dei Voc. Ieri, invece, è l’azienda che all’interno del progetto, si occupa di adattare le soluzioni tecniche di ReVOC4LIfe ad altri settori, e gestire il trasferimento tecnologico a settori in cui ha già una forte rete di contatti, in particolare in relazione alle applicazioni di verniciatura. Il Keu, sottoposto a pirolisi, diventa più spugnoso e può diventare un materiale da inserire nei filtri che, nel caso delle concerie, si trovano a valle delle cabine di verniciatura. Quanto Keu idrolizzato può finire in un’azienda per svolgere questo nuovo ruolo? Nelle aziende piccole ne serviranno circa 3 tonnellate l’anno. In quelle grandi, come Bcn si potrebbe arrivare fino a 20 tonnellate l’anno. E il keu esausto? Sarà riprocessato e pirolizzato a temperature più alte per valorizzarlo di nuovo.

Carlo Baroni