di Gabriele Nuti
FORNACETTE
L’abbraccio di un paese intero. Il dolore composto e silenzioso nella chiesa Regina Pacis di Fornacette e fuori, dove sono rimaste un centinaio di persone perché dentro non c’era posto. Una partecipazione immensa, sottolineata anche dalla mamma che all’uscita ha esclamato: "Mattia, guarda quanta gente ti voleva bene". Ieri mattina Fornacette, e non solo, si è fermata per dare l’ultimo saluto a Mattia Simonetti, il diciassettenne morto venerdì scorso nel crollo di una parete e del tetto di un casolare abbandonato in via delle Case Bianche, nella campagna tra Oltrarno e la Tosco Romagnola. Con Mattia, in quel maledetto edificio mezzo diroccato, c’erano sei amici. Tra loro il fratello quindicenne. Giocavano, facevano video, prendevano a mazzuolate la parete. Che all’improvviso ha ceduto portandosi dietro il tetto. Mattia non ce l’ha fatta a spostarsi, gli altri che erano vicini a lui si.
Una morte assurda, tremenda. Per un gioco sbagliato del quale i ragazzi non avevano calcolato le conseguenze. "Siamo qui pieni di dolore, di sofferenza per questa tragica scomparsa – ha detto il parroco di Fornacette, don Francesco Parrini all’inizio della messa esequiale – Ci chiediamo il perché. Ma ora le urla del nostro cuore non trovano adeguata risposta. Le parole di conforto, per quanto sincere, non riescono a consolare. Siamo qua come parrocchia e paese ad esprimere vicinanza alla famiglia, ai parenti e agli amici e per accompagnare Mattia tra le braccia di nostro Signore".
I compagni di classe, gli amici del paese e gli ex compagni della Stella Azzurra. La squadra del Ponsacco allenata da Manuel, il padre. E tantissimi ex calciatori e tifosi del Pisa la squadra dove Manuel ha giocato da giovane. Tra loro anche l’allenatore Massimo Morgia. In chiesa anche il sindaco di Calcinaia, Cristiano Alderigi, con il vicesindaco Flavio Tani. "Mattia aveva preso la vita sul serio e sapeva esprimere i suoi talenti che erano apprezzati da chi lo conosceva – ancora le parole di don Francesco all’omelia – Amava la musica. Le parole delle scritture e del vangelo ci aiutano ad affrontare questo momento e anche a saper discernere tra ciò che vale nella vita e ciò che è effimero. Riponiamo la speranza in lui, in Gesù, perché la morte non è l’ultimo atto della vita come ci insegna anche Maria, sua madre, ai piedi della croce". Sul prato lo striscione degli amici: "Sarai sempre 1 di noi Mattia". E lunedì sera al Mannucci anche i tifosi del Pontedera hanno salutato Mattia Simonetti con uno striscione esposto in gradinata.