Un dottore bravo a parlare e a scrivere Raccontò negli scritti la sua comunità

Nonostante la sua professione porti Oliviero Pini lontano da Palaia il dottore è sempre presente nella vita pubblica del paese e la sua figura è un punto di riferimento per tutta la comunità. Nel 1897 per i festeggiamenti nella ricorrenza del XX settembre, la presa di Roma, parla “sulla piazza del Comune, commemorando il fausto giorno, e inneggiando alla libertà del Pensiero, al trionfo del Progresso all’emancipazione di Popoli”. Palaia è imbandierata e presta servizio nell’occasione la “fanfara del paese delle Capanne” e viene deposta una corona al busto del Re Vittorio Emanuele che si trova <nella sala del Consiglio Comunale Nel 1907, ovunque si festeggia il centenario della nascita di Garibaldi. Quello che accade a Palaia, dove Pini è protagonista, è raccontato dal giornale pisano “Il Mattaccino”: “Con un corteo, imponente, e con un discorso eloquente dell’egregio e valente dott. Oliviero Pini è stato qui solennizzato domenica il centenario di Garibaldi. Dopo la commemorazione il corteo si recò al Municipio, adornato con sfarzo per merito del Sindaco cav. avv. A. Giraldi, eppoi al Circolo artigiano, presieduto dal dott. Giusppe Figlinesi, nel quale ebbe luogo un rinfresco. Alla sera grandi fuochi pirotecnici preparati dalla ditta Mugnaioni e grande entusiasmo”. Pini, quando poteva, e soprattutto verso la sera della sua esistenza, studiò la storia palaiese e le sue ricerche sarebbero rimaste in un cassetto se le figlie Bice e Matelda nel 1959 non avessero provveduto a stamparle con il titolo “Memorie di Palaia”. Scrivono nella loro introduzione: “Si è ritenuto, come affettuoso tributo finale alla sua memoria raccogliere e pubblicare quanto è stato costante e vivo desiderio degli ultimi anni della sua vita. Ci scusiamo se, per impreviste involontarie circostanze, solo oggi rendiamo noto a quanti avranno desiderio di leggerle, queste brevi pagine, scritte da nostro padre, senza pretese, né di letterato, né di storico, nei momenti di riposo della sua professione sanitaria”.

Michele Quirici