ILENIA PISTOLESI
Cronaca

Un crollo inspiegabile. Tre milioni di danni e mistero sulle cause: "Geologi al lavoro"

L’ingegnere Ciolli, responsabile dei lavori pubblici: "Nessuna avvisaglia". La funzionaria della soprintendenza Sorge: "La manutenzione è stata fatta".

Un crollo inspiegabile. Tre milioni di danni e mistero sulle cause: "Geologi al lavoro"

Un crollo inspiegabile. Tre milioni di danni e mistero sulle cause: "Geologi al lavoro"

Il cerchio si stringe attorno alle cause che hanno scatenato il devastante cedimento di 20 metri delle mura medievali di San Felice: dal sopralluogo che è stato effettuato ieri mattina dal geologo Emilio Pistilli, si confermano infatti le prime ipotesi, ovvero un crollo strutturale non provocato da infiltrazioni di acqua e umidità. Ma restano tanti interrogativi. Cosa ha spalancato quell’abisso alle 12 di domenica scorsa? Quali sono le cause che hanno fatto collassare lungo viale Lorenzini 200 metri cubi di materiale antico?

"Si esclude, come del resto già domenica in prima battuta, un crollo provocato da infiltrazioni di acqua – sottolinea l’ingegner Cristiano Ciolli, responsabile del settore lavori pubblici del Comune – un fatto che questa mattina (ieri per chi legge, ndr) è stato avvalorato dal sopralluogo del geologo Pistilli". E’ un’altra tessera che si aggiunge al mosaico delle certezze, il quale include il fatto che non vi erano avvisaglie di cedimento di questa porzione muraria. Il crollo, quindi, dovuto ai secoli che le stesse mura si portano dietro e che rappresentano.

Le pietre crollate sono asciutte, senza alcun segno di infiltrazione d’acqua. Quindi quali le cause? "Faccio due ipotesi – risponde Ciolli –, ma restiamo ancorati a idee. Forse il terreno che si trova dietro al costone crollato è andato compattandosi, e ciò potrebbe aver generato una forte spinta. Il muro non ha retto e si è completamente ribaltato. Anche questa può essere una spiegazione". E spunta anche l’idea di una lesione quiescente non visibile, presente da lustri e lustri, che potrebbe aver generato il crollo. E strumenti come l’interferometria possono captare lesioni nelle mura? "E’ un monitoraggio effettuato nel 2014 a Volterra dopo il primo crollo delle mura medievali e che rileva spostamenti di un decimo di millimetro. A mio giudizio - risponde il funzionario comunale - è uno strumento dalla grande valenza scientifica. Tuttavia, e ripeto secondo il mio parere, non è finalizzato a fare prevenzione".

"Tutto può aver causato il crollo, ma non la mancanza di manutenzione – dice la funzionaria della soprintendenza Elena Sorge – le pietre sono visibilmente asciutte. Resta da chiarire la causa del crollo, al momento un mistero". La ricostruzione del fronte che si è sbriciolato al suolo sarà un’opera complessa che richiede, stando una prima stima, almeno 3 milioni di euro. Le pietre crollate dovranno essere restaurate e riposizionate. E con tutta probabilità i lavori di somma urgenza, che andranno anche a togliere le parti ancora pericolanti delle mura, scatteranno la prossima settimana. E come saranno apparecchiati i lavori? "Il progetto deve essere ancora costruito - a parlare è il funzionario comunale Ciolli - l’idea è di fissare nel terreno alcuni tiranti lunghi dai 7 agli 11 metri. A questi sarà poi legata una rete per tenere fermo il terreno".

Ieri mattina si è tenuto anche il sopralluogo della ditta GeoAlpi, che aveva già lavorato in città per le mura collassate nel 2014. Oggi, invece, sarà il turno dell’ingegnere strutturista Giovan Battista Bonaldi, altro esperto che visionerà il fronte murario crollato. La ricostruzione del fronte che si è sbriciolato al suolo sarà un’opera complessa che richiede, stando una prima stima, almeno 3 milioni di euro. Le pietre crollate dovranno essere restaurate e riposizionate. E con tutta probabilità i lavori di somma urgenza, che andranno a togliere non solo le macerie per strada ma anche le parti ancora pericolanti delle mura, scatteranno la prossima settimana.