Tribunale: il figlio non può avere due mamme

Respinta la richiesta di due donne di iscrivere entrambi i nomi sul certificato di nascita del figlio. Il caso destinato ad approdare in appello

Un reparto di ostetricia (foto d’archivio)

Un reparto di ostetricia (foto d’archivio)

Pontedera, 2 agosto 2021 -  Non si possono avere due mamme. L’ha deciso il tribunale di Pisa che ha respinto la richiesta di due donne di iscrivere entrambi i nomi sul certificato di nascita del figlio. La battaglia, però, non è ancora finita. E il caso, si apprende, è destinato ad investire la corte d’appello. Le due donne, che si sono sposate negli Stati Uniti, hanno concepito il loro bambino, nato a Pontedera tramite fecondazione eterologa fatta all’estero. Siamo nel 2016 quando le mamme chiedono in municipio, nella città della Torre, la trascrizione dei loro nomi nell’atto. Davanti al dienigo il caso passa in tribunale.  

Nelle settimane scorse la decisione del giudice che ha affermato che spetta al legislatore introdurre nell’ordinamento la relativa disciplina, scegliendo la forma di tutela che ritenga più idonea (iscrizione o adozione). Il giudice ha fornito un’ulteriore motivazione anche su un altro punti, quello sull’avanzata presunta discriminazione che si sarebbe venuta a creare a confronto di bambini che s arebbero nati all’estero a pari condizioni. A tal proposito il tribunale ha affermato che "ben diverso è per lo Stato riconoscere una situazione che di fatto già esiste nel mondo naturalistico e ha trovato assetto formale in un altro ordinamento e dare disciplina e possibilità di creazione della stessa situazione nell’ordinamento interno". La causa iniziò pochi mesi dopo la nascita del bambino e la decisione è arrivata cinque anni dopo. Il caso è tutt’altro che chiuso e le due mamme, assistite dall’avvocato Alex Schuster, uno dei massimi esperti in materia, si preparano alla battaglia in secondo grado di giudizio. La coppia, Giulia e Denise, è regolarmente sposata negli States. Segnatamente nello stato del Winsconsis. Il loro caso, uno dei primi in Italia, finì subito sotto i riflettori e il contenzioso, conseguente al rifiuto ricevuto in municipio, è passato addirittura al vaglio della Corte costituzionale che evidenziò come il riconoscimento richiesto sia perseguibile solo per via normativa. Spetta dunque al legistatore pronunciarsi in maniera chiara in tema di bigenitorialità.  

Alla luce di tutto questo il giudice pisano ha dunque confermato la piena legittimità del rifiuto del Comune di competenza alla doppia iscrizione del nome delle due mamme. Il legale delle due mamme conferma: “abbiamo già fatto appello perché è diritto del bambino ad avere due genitori al di là del sesso e della nazionalità. E perché il tribunale di Pisa ha completamente ignorato il diritto americano”. Il bambino è cittadino statunitense e il diritto internazionale, rileva il legale, afferma che si fa riferimento alla legge del Paese di cui l’interessato è cittadino. “Negli Usa il bambino ha entrambi i genitori”. Le due mamme.