REDAZIONE PONTEDERA

Hotel e Villa San Marco: offerta russa a Casciana Terme

Magnati dell’est pronti a rilevare le due strutture. C’è un assegno da 9 milioni / FOTO

Hotel San Marco

Casciana Terme (Pisa), 4 febbraio 2015 - Il rilancio di Casciana Terme passa attraverso un "da" milionario. Il "sì" russo si tradurrà, infatti, in una pioggia di rubli che presto potrebbe cadere sul Grand Hotel San Marco di Casciana Terme e su Villa San Marco a Terricciola. L’indiscrezione parla la lingua dei magnati dell’est che - già qualche tempo fa – avevano messo gli occhi sui nostri due gioielli abbandonati.

Nove milioni di euro. E’ questa l’offerta imminente che arriverà ai battitori dell’asta del tribunale nei prossimi giorni. Un primo assegno che consegnerà la proprietà dei due immobili ai russi che, di conseguenza, sono pronti a investire ancora. Il Grand Hotel San Marco sarà completamente sistemato. E che la vendita sia ormai vicina lo testimonia il fatto che, proprio nei giorni scorsi, è stato effettuato un sopralluogo per redigere un dettagliato inventario dopo tutti i furti e gli incendi degli ultimi mesi. Come a dire: «Fermiamo la situazione. Capiamo cosa c’è dentro e ripartiamo da qui». Una fotografia che nasconde un interesse.

Anche per Villa San Marco a Terricciola, il percorso si snoderà lungo due tappe. Dopo l’acquisto, infatti, si chiederanno i permessi per ingrandire ulteriormente la struttura. Un’idea ambiziosa che aveva creato non pochi problemi alla famiglia Nocchi, ex proprietaria delle due strutture. Fu proprio Nocchi a presentare un progetto di ampliamento di Villa San Marco con una nuova piscina. I lavori iniziarono realmente ma poi – mancando alcune concessioni edilizie – furono interrotti. E la testimonianza di questo ‘stop’ si può leggere ancora intravedendo le impalcature che ancora oggi sono rimaste.

Uno stop tanto doloroso da far saltare l’offerta dei magnati russi (sempre gli stessi?) dell’epoca che erano pronti a mettere sul piatto 30milioni di euro. Mancando però le pratiche burocratiche tutto saltò. E la storia è finita come tutti sappiamo. Stavolta invece potrebbe andare diversamente. A quanto sembra le concessione edilizie vi sarebbero e i russi – pagando sostanziamene un terzo in meno di quanto avrebbero fatto qualche anno fa – si aggiudicheranno le due strutture. Al di là di ogni giudizio sulla «storia», resta però una ventata di ottimismo. Il recupero di questi due preziosi immobili garantirebbe un rilancio globale della zona: nuovi investimenti e nuovo lavoro per tanti. Davanti al rublo stavolta non si può storcere la bocca.

Giuseppe Pino /  Saverio Bargagna