Al via la caccia all’oro nei boschi: inizia la lunga stagione del tartufo. E tra due settimane la prima sagra

Il 10 settembre parte la raccolta: buone premesse dal mix climatico per una buona annata

Un tartufaio aiutato dall’insostituibile cane nella ricerca delle pepite nascoste sotto terra nei boschi
Un tartufaio aiutato dall’insostituibile cane nella ricerca delle pepite nascoste sotto terra nei boschi

San Miniato, 8 settembre 2023 – Tutto pronto. Anche per quest’anno si comincia il 10 settembre. E le previsioni, per ora, offrono segnali positivi. Stiamo parlando del tartufo e della sua versione più prelibata: inizia la raccolta del bianco autunnale. Perché le premesse ci sono tutte per una buona annata: acqua e sole sono gli ingredienti principali per favorire la proliferazione del tartufo e quest’anno, con la primavera piovosa, il caldo e poi di nuovo piogge, tutto sembrerebbe remare nella giusta direzione. Un indicatore importante è il tartufo scorzone, il nero d’estate, che precede il bianco. E, come ha confermato nei giorni scorsi, Luca Fontanelli, di Gazzarini Tartufi – azienda storica di commercializzazione del diamante della Tavola nel 2023 ci sono stati bellissimi tartufi di ottima qualità. E anche il prezzo è stato abbordabile: la forbice ha oscillato tra i 50 ed i 150 euro al chilo. Solo in agosto, quando hanno iniziato a scarseggiare, sono stati sfiorati i 200 euro. Ora, appunto, gli occhi dei 400 trifolai della colline sanminiatesi, sono puntati sulle pepite più pregiate che si potranno raccogliere tra pochi giorni.

Il nuovo calendario che sposterà la raccolta a partire da primo ottobre prolungandola fino al 31 gennaio entrerà in vigore il prossimo anno: quest’anno si prosegue con il vecchio calendario, altrimenti alcune fiere avrebbero dovuto cambiare repentinamente la data e ci sarebbero stati problemi organizzativi. Infatti i comitati sono già in pieno fermento e tra due settimane ci sarà già la prima sagra: 22, 23 e 24 settembre, tartufi e porcini a la Serra nel padiglione del circolo Arci. Poi sarà tutto un cammino con gli eventi di Corazzano, Balconevisi, Ponte a Egola e tanti altri fino all’olimpo dei sapori, a novembre, a San Miniato in centro storico, con la mostra mercato nazionale. In termini di previsioni?

Sempre difficili. Ma le basi, secondo gli esperti, si mettono a giugno per il Re dei Boschi e quest’anno, giugno, è stato ottimale. Sullo Scorzone sul mercato è stato recuperato l’80% sul drammatico 2022. Sarà lo stesso per il bianco? I presupposti sono buoni.Lo scorso anno è stato nero e con prezzi alle stelle, anche oltre i 5mila euro al chilo. Con la richiesta sempre in forte crescita- Il tartufo di San Miniato – circa 30 quintali l’anno, tra bianco, nero e marzolo – è fortemente vocato all’export.

Carlo Baroni