Se sotto la prima ondata di maltempo dopo l’estate, due settimane fa, si registrò in provincia di Pisa una sostanziale tenuta di fiumi e torrenti, nonostante le piogge intense e alcuni importanti allagamenti, rilevati sul territorio e in buona parte della regione, sulla costa ed all’interno, stavolta, purtroppo, non è stato così. Stavolta l’acqua si è scatenata nella parte centro meridionale della regione, tra il pomeriggio e la notte di lunedì. Con danni importanti nella zona di Castagneto Carducci, San Vincenzo e nell’entroterra a cavallo tra le province di Pisa e Livorno. Segnatamente nel territorio comunale di Guardistallo che sta tenendo tutti con il fiato sospeso: qui l’esondazione del torrente Sterza – lo stesso che si è porportato via anche nonna e nipotina nella vicina Montecatini Valdicecina – ha causato il crollo di diversi tratti stradali. Uno dei ponti sullo Sterza, completamente crollato, è portato via dalla furia dell’acqua. Le abbondanti piogge cadute nelle scorse ore hanno fortemente gonfiato il corso d’acqua che ad un certo punto ha fatto esplodere la sua portata.
Dal primissimo allarme si è mobilitato anche il Consorzio di Bonifica 5 Toscana Centro perché il torrente Sterza ricade nel suo territorio di competenza. Tecnici e dirigenti del Consorzio, da quanto abbiamo appreso, non solo hanno monitorato la situazione del fiume, ma sono in stretto contatto con tutte le autorità competenti. Dal Genio civile alla Regione. Un intero staff, già ieri mattina, mentre la macchina dei soccorsi e delle ricerche era in pieno svolgimento, "ha iniziato sopralluoghi e valutazioni" – ci è stato spiegato - "per avere un quadro completo della situazione e poter analizzare l’accaduto". Quindi "una ricognizione su tutta l’area" – non solo Guardistallo – per capire portata e cause.
Del resto i cambiamenti climatici stanno alterando drasticamente i modelli meteorologici, portando a periodi di siccità prolungata a precipitazioni intense e inondazioni in altre. In un contesto e dove gli estremi climatici diventano sempre più frequenti e impattanti, l’acqua emerge qui come altrove, come un argomento cruciale. C’è un dibattito aperto a livello nazionale che parla anche di un cambio deciso di paradigma nella gestione del territorio. E questo riguarda anche la gestione dei fiumi che deve passare sia dalle opere – quando necessarie – ma anche restituire i loro spazi ai corsi d’acqua in modo da permettere di allargarsi, dove ancora possibile, nei periodi di piena.
Carlo Baroni