Serie D: Ponsacco, Cenaia e Valdera nel Girone Tosto E Senza Sorprese

Il neopromosso Ponsacco e Cenaia si ritroveranno insieme nel girone E di Serie D, composto da 15 squadre toscane e 3 umbre. I direttori sportivi delle due squadre hanno espresso soddisfazione per la destinazione e hanno stilato una griglia di favorite. L'obiettivo è lottare per la salvezza, lasciando dietro almeno sei squadre.

Insieme nel girone E di Serie D. Com’era previsto, Ponsacco e Cenaia si ritroveranno davanti in un gruppo di 18 squadre (oggi sono previsti i calendari perché domenica 10 settembre si comincia) che comprende ben 15 toscane, Montevarchi, Cenaia, Figline, Follonica Gavorrano, Ghiviborgo, Grosseto, Livorno, Mobilieri Ponsacco, Pianese, Poggibonsi, Real Forte Querceta, San Donato Tavarnelle, Sangiovannese, Seravezza, Tau Altopascio, e 3 umbre, Orvietana, Sporting Trestina e Sansepolcro (che è in Toscana, in provincia di Arezzo, ma è affiliato al comitato umbro). Contento di questa destinazione si è detto Umberto Aringhieri, direttore sportivo del Ponsacco, che ha accolto la composizione con queste parole: "Più o meno è il girone che mi aspettavo. E’ tosto, ma è preferibile al D, dove sono finite le altre 4 squadre toscane della categoria, non solo per una questione di vicinanza, quindi logistica, ma anche di...passione, perché qui ci sono tanti derby, anche storici". Il diesse rossoblu fa poi la sua griglia di favorite: "Davanti a tutti metto Livorno, Grosseto e Follonica Gavorrano, e subito dietro Pianese, Poggibonsi, Tau Calcio, Seravezza e San Donato". "Anche a livello tecnico – conclude Aringhieri – preferisco questo girone al D, nel quale oltre a Pistoiese, Aglianese e Prato (la quarta toscana è il Certaldo, ndr) ci sono corazzate come Ravenna, Forlì o Carpi. Il nostro ruolo? Lottare per la salvezza lasciando dietro almeno sei squadre".

Per il neopromosso Cenaia l’analisi è invece affidata a Piero Ceccarini, team manager del club: "E’ un girone prettamente toscano, con tre squadre umbre come il Sansepolcro, che è ai confini, il Trestina, che è di Città di Castello e l’Orvietana, e che possono anche loro essere considerate più o meno toscane. Per noi è comunque è un girone difficile nel quale dobbiamo conquistarci la credibilità partita dopo partita, mantenendo la categoria e lottando ogni domenica per arrivare alla salvezza diretta". Anche l’ex arbitro internazionale non è sorpreso dalla composizione del raggruppamento: "Mi aspettavo un girone del genere, anche se nell’ultimo mese si accavallavano voci sulla suddivisione delle squadre toscane in tre gironi e con il Livorno e le altre società della costa insieme a piemontesi e liguri. Invece non è stato così".