
La "cerca e cavatura del tartufo" è costituita da un insieme di conoscenze e di pratiche tradizionali trasmesse oralmente di generazione in generazione e ancora ampiamente diffuse nelle campagne del nostro paese. Il 16 dicembre 2021 la pratica della "Cerca e cavatura del tartufo" è stata iscritta nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, che si occupa del mantenimento della pace e del dialogo interculturale insieme all’Onu.
Essere un bene iscritto nella lista del patrimonio culturale mondiale significa avere un eccezionale valore universale, cioè essere straordinariamente rappresentativo delle ricchezze culturali e naturali del nostro pianeta, tanto da costituire un riferimento essenziale non solo per il territorio dove si trova ma per l‘intera umanità. I beni scritti nella lista del Patrimonio mondiale sono selezionati come le migliori testimonianze al mondo dell’eredità culturale e naturale da trasmettere alle generazioni future. San Miniato, una cittadina situata sulle colline toscane, oltre ad arte e storia, custodisce un pregiato prodotto della terra, il tartufo. Da diversi anni è divenuta mèta turistica sia per le sue bellezze paesaggistiche sia per la possibilità di degustare prodotti tipici particolari.
Nel territorio sanminiatese vi è una grande produzione di tartufo bianco pregiato, ma anche di tartufo marzuolo ed estivo. Questa ricchezza è favorita dalla tutela ambientale esercitata su vastissime zone del territorio. Molte sono le aziende agrituristiche dove oltre a trovare ospitalità, si possono assaggiare i prodotti tipici del territorio e i piatti tradizionali. La Toscana è una delle regioni in cui è molto radicata la tradizione culinaria legata al tartufo. Proprio per questo motivo ogni anno, negli ultimi tre weekend di novembre, nel centro storico di San Miniato si tiene una mostra mercato nazionale dedicata al tartufo. Le realtà territoriali legate a questo pregiato prodotto sono varie, molte aziende producono alimenti con il tartufo ed alcune propongono delle visite turistiche con dimostrazioni sulla ricerca del tartufo e degustazioni di piatti a base di questo prodotto.
Secondo noi una iniziativa successiva al riconoscimento dell’Unesco potrebbe essere quella di condividere delle esperienze con le cittadine italiane produttrici di tartufo che hanno ricevuto lo stesso riconoscimento. Sarebbe molto bello poter assistere alla "Cerca e cavatura del tartufo" o magari poter conoscere i particolari di questa pratica tradizionale attraverso un ecomuseo multimediale.