
"Questa scuola ha grossi problemi che vanno risolti". Con questo grido gli studenti del liceo Marconi, oggi, faranno di nuovo sciopero. Ma cosa succede? Lo spiega un rappresentante degli studenti. "Le criticità maggiori le pesenta la struttura – dice –. E la Provincia di Pisa manca di fare i controlli. Qualche esempio? Pezzi di pavimento che si distaccano con il rischio che diventino causa di inciampo. Non solo, se nella classe del piano di sopra qualcuno muove il banco con più decisione, nell’aula sotto dal soffitto ci sono piccoli distacchi di imbiancatura".
Niente di pericoloso, in questo baso. Ma un segno, secondo gli studenti, di quella mancata cura di cui c’è bisogno. E le aule? "Sono vivibili, ma non ci dimentichiamo che questa struttura non è nata per essere una scuola, ma per uffici bancari – aggiunge –. Le pareti sono di cartongesso, in alcuni punti c’è anche qualche buco: se nell’aula di fianco vedono un film o, per mancanza del professore, i ragazzi ascoltano la musica, difficile fare il compito, si sente tutto". I servizi? "I bagni sono puliti, adeguati, ma molto fragili, s’intasano spesso". Forse non sono stati pensati e realizzati per essere messi sotto pressione da una popolazione di qualche centinaio di studenti. Ma la lista non è finita. I ragazzi chiedono maggiori spazi. "Come si può vivere in una scuola che non ha neanche un luogo adeguato dove poter fare un’assemblea d’istituto? – prosegue lo studente –. Perché non c’è un luogo che può contenerci tutti. Infatti ci è stato detto di farla fuori, se vogliamo. Ma nel piazzale l’assemblea si può fare ad aprile o a maggio. Non certo in inverno".
Problemi strutturali e logistici, dunque. Ma anche qualche problemino organizzativo. "Noi abbiamo esposto alla preside diverse questioni – aggiunge il rappresentante –, per esempio il mancato ascolto del rappresentante di classe o d’istituto, il mancato funzionamento del comitato gite che è stato messo in piedi solo a gennaio con due soli mesi di tempo per organizzare tutto". Tutte questioni illustrate alla preside. Nodi, però, lontani a quanto pare dalla soluzione. Oggi, quindi, di nuovo sciopero. Intanto fioccano le polemiche. E’ Manola Guazzini (CambiaMenti) a soffiare sul fuoco: "Gli studenti in segno di protesta rispetto a problematiche gestionali come riscaldamento ed acqua, hanno deciso di scioperare – scrive in un post sui social – e mentre i nostri amministratori provinciali e comunali continuano a fare voli pindarici sulla nuova sede, non siamo in grado di garantire le necessità primarie e soprattutto il diritto all’istruzione".
Carlo Baroni