Sardine made in Pontedera, è già boom

La coordinatrice lancia il movimento nella città della Vespa: conquistati oltre millequattrocento seguaci. "Ecco chi siamo"

Il movimento nella città della Vespa è coordinato da Meryem Ghannam

Il movimento nella città della Vespa è coordinato da Meryem Ghannam

Pontedera, 17 docembre 2019 - Le sardine hanno nuotato fino a Pontedera. Il movimento nella città della Vespa è coordinato da Meryem Ghannam, ha una pagina Facebook con oltre millequattrocento follower e si appresta a organizzare una manifestazione nei prossimi mesi dopo quella di Pisa alla quale hanno aderito in settemila. "La voglia di prenderci il futuro, di sostituire la parola odio con parole come solidarietà, gentilezza, condivisione, modello di sviluppo sostenibile, uguaglianza sociale ed economica, libertà di pensiero ed espressione, sono il faro che guida l’azione delle sardine pontederesi – scrive Meryem – Da quando abbiamo creato la pagina Facebook una marea di persone ci ha chiesto l’amicizia, ha condiviso con noi questo sogno, il sogno di un Paese dove gli unici confini siano quelli dettati dalla Carta costituzionale".

"Ai ragazzi di Pontedera il mio appello è che si uniscano a noi e ci aiutino a portare avanti i nostri valori perché, ragazzi, essere nati dalla parte giusta del mondo non è una condizione che dovrebbe essere data per scontata – continua Meryem Ghannam –. Nascere e trovarsi costretti a vivere in un Paese assediato, bombardato, terra di violenza e soprusi, dove anche la libertà più elementare viene negata è un buon motivo per provare a fuggire. E dobbiamo capire che quella di tante persone africane e asiatiche è una fuga e non una migrazione. Voltarsi dall’altra parte e far finta che tutto questo non esista è l’ipocrisia più totale che un essere umano possa mettere in atto".

"Le piazze di mezza Italia, come quella di Pisa domenica, piena di gente di tutte le età ci forniscono l’ossigeno necessario per continuare a credere che questo sia solo l’inizio – conclude Meryem –. L’inizio della presa di coscienza collettiva circa la necessità di fermarsi, riflettere e costruire insieme un futuro fatto di speranza, di proposte vere: diminuire il numero di poveri nel nostro Paese, garantire una sanità pubblica efficiente da nord a sud, scacciare gli arruffoni della politica, rilanciare il mezzogiorno in modo che i ragazzi della mia età possano costruirsi una vita nella loro città di origine, parità di salario a parità di mansione, difendere l’ambiente e promuovere una agricoltura e una zootecnia sostenibile. No allevamenti intensivi e Si alla dignità degli animali perché, come diceva Gandhi, ’la grandezza di una nazione e il progresso morale si possono giudicare da come tratta gli animali’".