A poche settimane dal grido della piazza, quando centinaia di persone scesero nelle strade del cuore storico di Volterra per chiedere un potenziamento dell’ospedale e dei servizi territoriali, le associazioni alla testa della manifestazione del 24 maggio scorso lanciano una missiva ai sindaci della Valle: Giacomo Santi, sindaco di Volterra, Graziano Pacini, sindaco di Pomarance, Alberto Ferrini, sindaco di Castelnuovo Valdicecina e Francesco Auriemma, sindaco di Montecatini Valdicecina. La lettera è finita anche sul tavolo del primo cittadino di Lajatico, Fabio Tedeschi. La voce corale delle associazioni Sos Volterra, Difendiamo l’Ospedale, Mamme Valdicecina e Volterra Infanzia è un appello ai primi cittadini per imbastire un incontro, partendo dalla piattaforma di richieste che include, tra le altre, il ripristino in toto di servizi pediatrici e cardiologici, oltre al potenziamento di strutture che riguardano la cittadella della salute, vedi Auxilium Vitae, Inail, Rsa Santa Chiara e Rems.
Le associazioni puntellano alcuni elementi fondanti delle proprie richieste, da affrontare nel summit con i sindaci: "Punto fisso resta la piattaforma, stilata nei mesi scorsi ma maturata negli anni di graduale trasformazione dell’ospedale, per la perdita di funzioni e reparti. Nasce dall’esperienza viva del lavoro in sanità dentro e fuori le mura ospedaliere, nel rapporto diretto con i pazienti e con i cittadini in generale - scrivono le associazioni - E’ naturale che il primo incontro con i sindaci, che hanno preso parte alla manifestazione, verta sulle richieste inserite nella piattaforma, per un confronto risolutivo con la Regione. L’estate è in arrivo: l’incontro non può essere rinviato, né disperso in riflessioni più ampie seppur necessarie ad altri livelli. Il nostro compito comune è dare la migliore formulazione possibile e la maggiore incisività, in tempi brevi, alle richieste fin qui emerse dal disagio della nostra popolazione".
Per le associazioni, si addensa già una nube all’orizzonte: "Nell’arco di neanche un mese, una di queste criticità potrebbe avere come esito ulteriori tagli: in dialisi il medico responsabile dovrebbe andare a ricoprire il ruolo di responsabile all’Elba, già a luglio. La responsabile di medicina generale rimarrebbe così l’unica nefrologa operativa nel presidio. Da 5 turni su 9 senza nefrologo, il rischio reale è di passare a 7. Ed il bando andrebbe solo a tamponare, tardivamente e in modo parziale. Le reperibilità verrebbero molto probabilmente tagliate e centralizzate su Pontedera o altri presidi, se più vicini al domicilio dei pazienti, forse già dopo il 30 giugno prossimo. Vista l’urgenza di bloccare eventuali altri tagli, invitiamo i sindaci ad indicarci le date libere da altri impegni, per un incontro costruttivo" chiudono le associazioni.
I.P.