
Mirko Terreni
Pontedera, 5 marzo 2017 - IL SINDACO di Casciana Terme Lari, Mirko Terreni, non ha dubbi e annuncia ricorso in appello contro la sentenza della Corte dei Conti che lo condanna, insieme a Giacomo Orazzini, all’epoca dei fatti capo della ragioneria comunale, per la vicenda dei rimborsi chilometrici degli amministratori per i quali, secondo la procura contabile, c’era stata liquidazione indebita di denaro pubblico e quindi un danno erariale. La Corte dei Conti, all’esito dell’istruttoria, ha condannato entrambi al pagamento di mille e 209, 50 euro, oltre interessi legali e spese di giudizio. I fatti riguardano l’estinto comune di Lari nel periodo 2011-2013.
«Innanzitutto la cosa più importante è che la Corte stessa abbia riconosciuto che non solo non è rinvenibile alcuna ipotesi di reato ma neanche di condotta dolosa sia per quanto riguarda il sottoscritto che l’allora responsabile della regioneria – dice Terreni – La Corte, tuttavia, non ha ritenuto adeguatamente giustificato il 50% dei rimborsi contestati e percepiti per gli anni 2011-2013 per un ammontare totale di 2.490 euro, parliamo di una cifra per un triennio per cinque amministratori ovvero 0,45 euro al giorno ad amministratore». «Tuttavia molte cose nella sentenza non convincono: innanzitutto la Corte stessa riconosce la legittimità dei casi in cui sono stati erogati i rimborsi, ovvero che gli spostamenti fossero per funzioni istituzionali, insomma nessuno ha chiesto il rimborso per andare al mare – spiega Terreni – Quegli stessi rimborsi sono stati erogati, con le stesse modalità, sia prima del 2011 (peraltro con importi maggiori) che dopo ai commissari prefettizi che hanno retto il Comune di Casciana Terme Lari nei primi mesi del 2014 ma su questo nulla dice la Corte e quindi sono da considerarsi ineccepibili. Non convince nemmeno la misura del 50%. Perché solo il 50% è censurabile e non il 100% dato che sono stati tutti giustificati nello stesso modo ovvero indicando i chilometri percorsi, il rimborso di fatto si sostanzia in 1/5 del costo della benzina».
«Secondo la Corte ci sarebbe la colpa di non aver richiesto un parere preventivo alla sua Sezione di Controllo – aggiunge Terreni – Parere che però nessuno mai hai richiesto né nel periodo precedente né in quello successivo, quando i rimborsi sono stati erogati ai commissari prefettizi». Poi lo sfogo: « Io, che ogni qualvolta ho adottato un atto sui temi delle indennità degli amministratori l’ho fatto con lo scopo (e anche il risultato) di ridurle, non ho nessuna intenzione di accettare che si getti ombra sull’operato della mia amministrazione e per questo, anche se mi costerà ben di più dei 1.200 euro di cui sarei secondo il giudice contabile responsabile, ricorrerò alle sezioni centrali della Corte dei Conti perché una volta per tutte sia acclarata la vicenda».
Carlo Baroni