PECCIOLI
Ci sarà anche Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente, fra i protagonisti del convegno del 27 giugno sull’economia circolare che svelerà il nuovo impianto di ossidazione termica nel sito di Legoli. "Seguo da vari decenni le vicende che riguardano Peccioli e, più di recente, quelle della Belvedere Spa. L’ho fatto da presidente di Legambiente, da parlamentare pisano e, adesso da presidente della fondazione Symbola oltre che nei miei altri ruoli - sottolinea Realacci - Ho sempre trovato quella di Belvedere Spa un’esperienza esemplare e di grande interesse. Nessuno è perfetto e nel percorso si poteva e si potrà fare sempre meglio. Ma Bob Marley diceva che “le cose più belle non sono perfette, ma sono speciali“"
Per Realacci, Legoli è un impianto-modello, nel solco dell’innovazione e nel creare un limen fertile per farsi vessillo replicabile in altre realtà. "La maniera in cui Renzo Macelloni, e chi ha lavorato con lui, ha affrontato un tema delicato come una bonifica di una discarica classica, trasformandola in una discarica modello e con una forma di partecipazione avanzata dei cittadini, e dall’altra come centro di avanzamento e di sperimentazione, è un unicum a livello nazionale - è l’analisi di Realacci - È quello che sta accadendo adesso con il biometano e con l’ossicombustione. Sono queste le strade per utilizzare meglio i rifiuti che non sono recuperabili in nessuna altra maniera. E sono queste le strade per alleviare, per quanto possibile, la nostra domanda di energia spostandola su terreni che la rendono meno impattante sull’ambiente".
Realacci si lancia su un paragone: "Vivo in una città, Roma, che non è riuscita a dotarsi di un sistema di smaltimento della frazione umida. Pur essendo il più grande comune agricolo d’Italia fa girare la frazione umida in mezza Italia con costi enormi, inefficienze e un aggravio di pressione sull’ambiente. Non è questa la strada che viene affrontata, invece, a Peccioli e che discuteremo al convegno del prossimo 27 giugno. In futuro dobbiamo partire da una riduzione delle quantità di rifiuti prodotti e da un recupero più spinto possibile e qui la Toscana può fare anche meglio. Ma mettere in rete e utilizzare esperienze come quelle della Belvedere Spa, che ora guarda di nuovo al futuro, in grado di abbinare partecipazione e buona gestione economica dei processi di buona gestione economica dei processi con un miglioramento della qualità della vita dei cittadini e dell’ambiente, è sicuramente la via giusta per l’ambiente, i territori e le comunità".