REDAZIONE PONTEDERA

"Puntiamo alla vittoria. Resteremo sempre a fianco del territorio"

Il comitato "Lajatico non è fusione" chiude la campagna referendaria con un evento al teatro comunale di Lajatico. Il comitato spera che vinca il "no" alla fusione, ma rimarca la mancanza di un confronto sereno sul tema. Una decisione calata dall'alto, che mette a rischio l'autonomia decisionale di Lajatico.

Il 7 dicembre alle 21 al teatro comunale di Lajatico il comitato ‘Lajatico non è fusione’ chiuderà la campagna referendaria con un parterre di ospiti ancora top secret per dare la stretta finale al percorso che troverà il verdetto nelle urne aperte il 10 e 11 dicembre, a Peccioli e Lajatico. Ma l’eventuale vittoria del sì al progetto di fusione dei due Comuni non spaventa il comitato. "Crediamo, in primis, che questa esperienza maturata da un gruppo di cittadini rappresenti un’eredità per la comunità di Lajatico - dicono, per il comitato No Fusione, Fabio Tedeschi e Piero Micheletti - il nostro cammino, nato spontaneamente per dire no alla fusione, è lastricato di un bagaglio che si è arricchito di volta in volta, coinvolgendo sempre più giovani, e che è limen fertile per una nuova vitalità nel solco della partecipazione. Detto questo, speriamo ovviamente che vinca il no. La nostra esperienza non si chiuderà il 12 dicembre perché resterà l’impronta a tutela del nostro territorio".

Il comitato ha apparecchiato una brochure che rilancia i temi del no al matrimonio amministrativo fra i due Comuni. Pagine arricchite da una lettera di ex cittadini di Lajatico, una cinquantina di persone, che hanno aderito alle idee del comitato. "In questo percorso, la sconfitta più grande è quella della politica, in generale - rimarcano Tedeschi e Micheletti - siamo dovuti ricorrere al prefetto quando ci è stato negato un consiglio comunale aperto a Lajatico, siamo ricorsi a un legale per una denuncia sul fatto che è inappropriato, e lo dice la legge, che un’amministrazione comunale faccia campagna elettorale e incontri in questo periodo. Partiamo sempre dal principio che il referendum è irreversibile, quindi è necessario interrogarsi su ciò che, un’eventuale vittoria del sì, lascerà in dote alle future generazioni. E urge tornare alle domande primigenie: a chi giova questa fusione? Non a Lajatico, che perderà autonomia decisionale e sarà inserito nel ‘Sistema Peccioli’, non in un sistema costruito ex novo. Lajatico ha fatto come vessillo la battaglia contro le discariche sul proprio territorio. E dobbiamo rimarcare la totale mancanza di un confronto sereno sul tema fusione".

Ossia? "A domanda, rispondiamo con una domanda: è lecito fare fa campagna elettorale su un referendum? Mentre il sindaco di Lajatico non si è mosso in autonomia. E’ una decisione, quella di avviare il percorso di fusione, completamente calata dall’alto, un percorso spinto in maniera forte da una parte. I nostri secoli di storia non si cancellano con un colpo di spugna. E i numeri non mentono: il Comune di Lajatico oggi percepisce più soldi rispetto a Peccioli, perché rientra tra i piccoli Comuni sotto i 3 mila abitanti".

Ilenia Pistolesi