Prigionieri del caro bollette E la Salina non assume più

Alla Locatelli si produce il sale più puro d’Italia, ma non si faranno investimenti. Il sindaco Santi: "Gli aumenti sfiorano il 500 per cento. Così è durissima"

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Bollette choc che impattano come uno tsunami nell’orizzonte immediato di famiglie, imprese e settore pubblico. La Salina Locatelli, la fabbrica di Saline che produce il sale più puro d’Italia, dopo un periodo fiorente di crescita nei mercati e di fatturato in aumento, si è vista piombare come un macigno una bolletta energetica che ammonta a un milione di euro. Risultato? Sforbiciata alla produzione dell’azienda e, al momento, stop al piano di nuove assunzioni e investimenti. Palazzo dei Priori, dal canto suo, assiste a un rincaro del 120%, ossia 650 mila euro in più nel bilancio previsionale rispetto all’anno precedente. Non va meglio alle piccole aziende e alla altre aziende energivore del territorio, senza dimenticare gli aumenti stellari per le famiglie. Una situazione generale che scivola pericolosamente verso l’orlo di un baratro economico e sociale. "Ci sono aziende energivore nel territorio, come Locatelli, che stanno attraversando un momento di grossa difficoltà – spiega il sindaco Giacomo Santi – ma la crisi energetica non risparmia nessuno, e gli aumenti sfiorano il 500%. Anche le casse comunali pagano a caro prezzo l’ondata dei rincari, con 650 mila euro in più in bolletta rispetto all’anno precedente. O dal governo arriva, nell’immediato, un decreto prima delle elezioni politiche, o vedremo già abbassare le prime saracinesche". C’è poi un’altra questione sulla quale gravano le ‘bollette pazze’, ossia la piscina comunale di Fontecorrenti, già alle prese con ricavi in caduta libera per le chiusure imposte dalla pandemia, pari al 58% nel 2020 e al 75% nel 2021.

"Intanto una premessa per superare ogni polemica fuorviante – sottolinea il sindaco Santi – la piscina è chiusa per lavori di manutenzione, effettuati dal Comune, alla pavimentazione della palestra e per il restauro del cemento armato, ma la ripartura adesso è condizionata dal fatto che alcuni materiali necessari al cantiere non stanno arrivando alle ditte. Siamo approdati a una quadra con i gestori dell’impianto sportivo: una rimodulazione del piano economico e finanziario del contratto di concessione della piscina comunale per il periodo interessato dalla pandemia, nelle annualità 2020 e 2021 e per i seguenti anni fino al 2024, termine naturale della scadenza contrattuale. In sostanza, sono stati rivisti i costi del canone della piscina per i gravi problemi economici scaturiti prima dalla pandemia e ora dalla crisi energetica, in virtù delle preoccupazioni manifestate dai gestori dell’impianto – conclude il sindaco Santi.

Ilenia Pistolesi