
I carabinieri in via Gramsci a La Croce di Buti dove è stato ritrovato il corpo senza vita dell’uomo precipitato dal terrazzo
BUTI
I carabinieri della scientifica e della compagnia di Pontedera sono rimasti fino alla tarda mattina di ieri nella casa popolare di via Gramsci a Buti dove alle 4 di ieri notte un uomo è morto dopo essere caduto dal terrazzo. Sette-otto ore di accertamenti e approfondimenti, rilievi, foto e misurazioni per fare chiarezza sulla morte del sessantenne, trovato privo di vita nella corte di ingresso tra le due palazzine popolari sulla strada che si affacciano sulla strada principale che da Cascine porta al capoluogo.
Un lenzuolo bianco ha coperto il cadavere che dopo essere stato rimosso, su autorizzazione del magistrato di turno in procura a Pisa, è stato trasferito alla medicina legale per l’autopsia. Gli inquirenti parlano di gesto volontario, ma come avviene sempre in questi casi vogliano vederci chiaro fino in fondo e per questo hanno richiesto l’esame autoptico. Il cadavere del sessantenne, inoltre, presentava una ferita da arma da taglio. Non è stato specificato in quale parte del corpo, ma anche in questo caso si tratterebbe di un atto autolesivo prima della caduta dal terrazzo. L’intervento del 118 è stato intorno alle 4,30 di ieri mattina. Quando i sanitari – sul posto l’ambulanza e l’automedica con il medico e l’infermiere dell’emergenza urgenza – sono arrivati si sono subito resi conto che per il sessantenne non c’era niente da fare. Hanno provato alcune manovre rianimatorie, ma poco dopo sono stati costretti a dichiarare il decesso dell’uomo.
I vicini non hanno sentito niente. Nè liti, nè momenti di concitazione. Chi conosce la vittima – ieri mattina in tanti si sono fermati in via Gramsci a La Croce – racconta di una persona con problemi fisici e di salute. Una situazione che potrebbe aver spinto l’uomo a un gesto estremo. Resta il "giallo" della ferita con il coltello sul quale dovrà far luce l’autopsia. Anche se il quadro sembvra già chiaro.