REDAZIONE PONTEDERA

Nasce la pianta-robot, ecco il primo rampicante artificiale

E’ soffice, si muove come i rampicanti e cambia forma

Barbara Mazzolai e Edoardo Sinibaldi (foto Sarah Esposito/Germogli)

Pontedera (Pisa), 25 gennaio 2019 - Un altro importante passo in avanti è stato fatto nel mondo della robotica. Prende vita il primo robot in Italia che imita il comportamento dei viticci, arrotolandosi a spirale intorno a un supporto: è soffice e si muove sfruttando lo stesso principio fisico che fa muovere l’acqua nei tessuti delle piante rampicanti ed è stato realizzato dai ricercatori del Centro di Micro-BioRobotica dell’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia a Pontedera, guidati da Barbara Mazzolai. Il lavoro è stato descritto nella rivista Nature Communications e in futuro potrebbe essere d’ispirazione per lo sviluppo di dispositivi indossabili, come tutori, in grado di cambiare forma. Il gruppo di ricercatori guidati da Mazzolai, tra cui Edoardo Sinibaldi e Indrek Must, hanno tratto ispirazione dal comportamento delle piante, le quali non sono affatto esseri immobili. Per esempio, le radici crescono bilanciando la ricerca di nutrienti con la necessità di evitare ostacoli e sostanze dannose.

Inoltre, non potendo scappare, diversamente dagli animali, le piante quando si muovono, in realtà «crescono», si allungano, adattando continuamente la loro morfologia all’ambiente esterno. Tale «crescita» è quello che accade nei viticci delle piante rampicanti, che sono in grado di arrotolarsi e srotolarsi attorno a supporti esterni per favorire il benessere della pianta stessa. In questo lavoro, i ricercatori hanno studiato i meccanismi naturali grazie ai quali le piante sfruttano il trasporto dell’acqua al loro interno per muoversi e li hanno replicati in un robot soffice. Il principio idraulico in questione si chiama «osmosi» e si basa sulla presenza di piccole particelle presenti nel liquido (citosol) contenuto all’interno delle cellule della pianta. L’osmosi determina il movimento dei viticci.

Il robot ha quindi acquisito la forma di un piccolo viticcio, in grado di compiere movimenti reversibili, arrotolamento e srotolamento, come fanno anche le piante. È la prima volta che si mostra la possibilità di sfruttare l’osmosi per azionare movimenti reversibili.