Omicidio Sasso Pisano, freddato con 15 colpi di pistola: caccia ai tre killer in fuga

Da chiarire se fossero in auto o a piedi. Indagini ancora in corso, sarà decisivo l’accertamento sul calibro del proiettile

L’omicidio si è consumato vicino al parco delle Fumarole (foto Gasperini)

L’omicidio si è consumato vicino al parco delle Fumarole (foto Gasperini)

Castelnuovo Valdicecina (Pisa), 20 agosto 2022 - Un corpo crivellato di colpi di arma da fuoco. Un testimone che lancia un disperato Sos dalla zona Lagoni del Sasso, vicino al parco delle Fumarole e al birrificio ‘Vapori di Birra’. Tre killer in fuga. Resta torbido il contorno dell’omicidio di un 36enne di origini albanesi, Elson Kalaveri residente a Colle Val d’Elsa in provincia di Siena, ucciso due sere fa da colpi di pistola a Sasso Pisano. La vittima aveva precedenti per sfruttamento della prostituzione e avrebbe compiuto anni fa un omicidio in Albania.

È quanto emerge dalle indagini in corso condotte dai carabinieri del nucleo investigativo e coordinate direttamente sul posto dal sostituto procuratore di Pisa, Giancarlo Dominijanni. Kalaveri è caduto in un agguato mentre era all’interno di un’auto guidata da un connazionale. Il conducente è scappato percorrendo alcune centinaia di metri e si è fermato per chiedere aiuto ai gestori del birrificio. Per l’albanese però non c’era più niente da fare .

Sono tre le persone ricercate, fuggite a bordo di un’utilitaria di colore scuro. Avevano, secondo le prime ricostruzioni, il volto travisato. I killer che hanno ucciso l’albanese 36enne a Sasso Pisano hanno sparato, stando ambiti investigativi, almeno 15 colpi contro la vittima, che era seduta sul lato passeggero in una Mercedes guidata dal connazionale che ha dato l’allarme ai soccorsi. Il 36enne era stato coinvolto in indagini per sfruttamento della prostituzione ma non aveva mai subito condanne.

Intanto i carabinieri hanno ascoltato il testimone, che era alla guida della Mercedes Classe A con targa tedesca posteriore (manca invece la targa anteriore) sulla quale si trovava la vittima, e i familiari del 36enne ucciso. La vicenda resta avvolta da nebulose: la pista più acclarata sussurra di un agguato nell’ambito di un regolamento di conti nella malavita, forse per questioni di droga o di sfruttamento della prostituzione.

Dalla scorsa notte, la caccia ai killer è proseguita a tamburo battente ma ancora non vi sono tracce dei tre fuggiaschi spariti nel nulla dopo l’agguato. Gli interrogativi martellano: da chiarire se chi ha aperto il fuoco contro il 36enne fosse in auto o a piedi, così come potrà essere decisivo l’accertamento sul calibro del proiettile, che potrebbe far risalire all’arma che ha assassinato l’albanese. Per quanto riguarda il movente, come detto, l’ipotesi di un agguato resta quella più accreditata e non è escluso, al momento, che si sia trattato di un omicidio pianificato. Ma le indagini sono ancora in corso e le ricerche vanno avanti allargando il proprio raggio di azione. Gli spari sono stati avvertiti in maniera chiara da alcuni residenti di Sasso Pisano, un minuscolo paese placido e tranquillo, piccolo borgo antico diventato meta vacanziera e che si è ritrovato catapultato in una drammatica quinta di sangue. Probabilmente gli uomini, la vittima, il connazionale sopravvissuto e i tre fuggitivi si erano dati appuntamento per regolare alcune questioni. L’epilogo è stato il più tragico.