
Nel nome di Staccioli. Inaugura e apre il museo-archivio di un padre dell’arte
Il paesaggio come quinta e sinolo fra terra e cielo. L’idea di un’arte che si miscela all’ambiente come identità e cifra di uno scultore che è padre dell’arte contemporanea. Le sculture di luoghi, o i luoghi di scultura hanno incorniciato la grande parabola di Mauro Staccioli, l’artista originario di Volterra e scomparso nel 2018, i cui sigilli monumentali a forma di tondi, mezze lune e anelli hanno plasmato la gamma genetica dell’arte che si fa un vero e proprio punto di vista sul mondo, interiore e esteriore. E ora Volterra raccoglie in un archivio-museo il lavoro certosino del suo illustre figlio: una vecchia chiesina nel centro storico, la Cappella del fu ospedale, diventa il tempio delle idee, dei modellini e del robusto archivio del Maestro, grazie a un’iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra che, di concerto con la famiglia Staccioli, ha reso pubblici i tesori nascosti dell’artista.
Si chiama ex Oratorio del Crocifisso, il gioiello risalente al 1600 che raccoglie il patrimonio di Staccioli: l’esposizione è risultato degli ultimi quattro anni di lavoro dell’Associazione Archivio Mauro Stacccioli e dell’imponente progetto di digitalizzazione effettuato dalla Bibliotheca Hertziana - Istituto Max Planck per la Storia dell’Arte con sede a Roma, tramite il suo Digital Humanities Lab e la sua Fototeca. Spiccano nella navata circa quaranta maquettes, fra le molte realizzate negli anni da Staccioli per studio, verifica e presentazione delle sue sculture, ambientate all’interno di luoghi urbani o in contesti naturali, in cui una proiezione architettonica si coniuga a una poetica visione utopica. L’esposizione di questo nucleo di progetti plastici è affiancata da un touch screen interattivo appositamente progettato per risalire, attraverso documenti d’archivio, a schizzi, disegni preparatori, fotomontaggi progettuali digitalizzati, alle grandi sculture realizzate dall’artista in Italia e all’estero.
Negli spazi dell’ex-Oratorio, inoltre, trova nuova sede anche l’archivio cartaceo dell’artista, composto da appunti, disegni, progetti, documenti, fotografie e cataloghi che, grazie a questa nuova collocazione e al database realizzato dalla Bibliotheca Hertziana, permetterà agli studiosi un accesso più semplice ai documenti e la possibilità di approfondire gli studi sull’artista. E a breve, sarà di nuovo visibile l’opera del Maestro in quel di Montemiccioli, dopo un attento restauro.
Ilenia Pistolesi