REDAZIONE PONTEDERA

Incidente mortale alla rotatoria, convalidato l'arresto di Tafi, confermati i domiciliari

Il caso del trentottenne di Castelfiorentino accusato di aver provocato l'incidente nel quale ha perso la vita Andrea Tani di Saline di Volterra. Ricevuta in Prefettura la donna che ha fatto identificare l'investitore

Andrea Tani, la vittima

Volterra, 29 settembre 2015 - La Procura di Firenze ha confermato, durante l’udienza che si è svolta ieri mattina, gli arresti domiciliari per Gabriele Tafi, il 38enne residente a Castelfiorentino che avrebbe provocato l’incidente nel quale ha perso la vita Andrea Tani, lo scooterista di Saline trovato cadavere lungo la Sr 68, in località Terrarossa.

Dalla Procura fiorentina, il delicatissimo caso ora passa nelle mani della Procura di Pisa. Le indagini saranno portate avanti dal Pubblico Ministero Flavia Alemi. Dunque, ad una settimana esatta dall’individuazione della targa dell’auto, una Fiat Grande Punto Evo di colore grigio, il Gip conferma la misura cautelare per il 38enne, un perito che lavora all’Ipsia Marconi di Siena. Il drammatico pomeriggio di sangue.

Tani, 56 anni, magazziniere all’ospedale Santa Maria Maddalena, sta percorrendo la Sr 68 in direzione Saline a bordo del suo scooter. Intorno alle 17.20 di domenica 20 settembre, l’impatto fatale: secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, un’auto (identificata, grazie ad alcune foto, nella Fiat Punto di proprietà di Tafi), taglia contromano la rotatoria nei pressi del ristorante La Baracchina.

L’auto prima urta contro lo scooter poi, secondo gli inquirenti, travolge il motociclista caduto a terra e lo schiaccia. Le gravissime ferite sul torace del povero Andrea confermerebbero questa ipotesi. L’automobilista si ferma, si avvicina al corpo dello scooterista e viene visto in faccia da una testimone oculare, che avverte immediatamente i soccorsi.

Poi risale in macchina e sparisce nel nulla. La caccia al pirata della strada si apre immediatamente. Tre foto scattate alla Fiat Punto mentre si allontanava dalla rotatoria hanno fatto risalire a Tafi, attraverso un capillare lavoro che ha permesso di ripulire le immagini e rendere così nitida la targa. Gli altri indizi.

L’auto inchiodata dalle immagini scattate sul luogo della tragedia, presenterebbe segni compatibili con l’impatto con lo scooter sul quale viaggiava la vittima. Secondo quanto fornito dagli inquirenti, si tratta di un fanale rotto, un’ammaccatura nella parte anteriore sinistra della Fiat Grande Punto Evo e alcune tracce ematiche, da comparare con il Dna di Tani.

Oltretutto, alcuni pezzi repertati poco dopo l’incidente mortale combacerebbero alla perfezione con l’auto del presunto pirata della strada. Decisivi saranno gli esiti delle perizie che verranno condotte sull’auto incriminata e sullo scooter di Tani. Intanto, è stata ricevuta in Prefettura a Pisa la cittadina che ha contribuito a identificare l’investitore di Andrea Tani.

Ieri il prefetto Attilio Visconti insieme al comandante provinciale dei carabinieri Andrea Brancadoro ha ricevuto in prefettura Alessia Ivancea, di Pomarance, che, scattando una foto, ha consentito ai carabinieri di sviluppare le indagini che hanno portato all’individuazione e all’arresto del conducente del veicolo che il 20 settembre scorso aveva investito e ucciso il 56enne volterrano. Nel corso dell’incontro il prefetto, nell’esprimere il più vivo apprezzamento per il contributo fornito alle indagini, ha sottolineato l’alto senso civico dimostrato nella circostanza dalla Ivancea.

Ilenia Pistolesi