
Hotel Miravalle
San Miniato, 12 agosto 2016 - «Miravalle» tiene ancora banco con tutte le incertezze sul suo futuro. Il "caso" dell'hotel del Comune è infatti un nodo lontano dall’essere sciolto. Anzi ad un nodo, tra le polemiche, se ne stanno aggiungendo altri visto che anche quando succede qualcosa di positivo - un nuovo bar - sotto la Rocca, basta poco ad accendere le micce. Ma partiamo dal caso più importante, il grande albergo di San Miniato che è chiuso dall’inizio dell’anno e rischia di restare tale anche nel 2017. Nel mezzo al passaggio di gestione c’è una procedura fallimentare in corso e il lavoro di un curatore.
La società che dovrebbe subentrare – essendo titolare di un assegnazione provvisoria dopo la manifestazione d’interesse indetta dal Comune – non riesce a trovare gli accordi giusti. «La questione è delicatissima – spiega l’assessore al turismo Giacomo Gozzini – Ci sono pochi spazi perché l’hotel e ristorante possa ripartire con la fine dell’anno». Ma a questi punti il rischio è che la scelta sia quella di saltare addirittura al nuovo bando che da programma dovrebbe essere nel 2018. Un danno e un dramma per la città, se l’albergo dovesse restare chiuso con quello che comporta di deterioramento delle strutture (è comunale), oltre che dell’immagine e del marketing. «Sarà importante, se a breve termine i nodi non si risolvono, cambiare strategie e pensare ad un nuovo bando con cui ripartire – dice Gozzini – Fermo restando che gli aspetti legali devono arrivare a soluzione».
La questione Miravalle, in questi giorni, è causa anche di polemiche per il piccolo bar nell’ex ufficio cultura di piazza Duomo che è stato dato in gestione ad un società, temporaneamente, fino alla fine del mese di agosto. Un’iniziativa molto apprezzata da cittadini e turisti. Affidamento sul quale, però, per il consigliere pentastellato Chiara Benvenuti c’è bisogno di fare chiarezza: «Gli ambienti dov’è stato inaugurato “Piazza d’uomo caffè” infatti non fanno parte degli immobili messi a bando con la struttura Miravalle. La società ha avuto la gestione senza partecipare né ad un bando ne ad una pubblica manifestazione d’interesse». Parole che gettano benzina sul fuoco e che potrebbero diventare terreno di una battaglia legale. L’ennesima. Sotto la Rocca.