
Pierangela Amore e la figlia Nadja (foto Germogli)
Ponsacco (Pisa), 13 maggio 2016 - Nel nome c’è un destino. Se lo dicevano i latini (nomen omen) e dopo secoli e secoli lo ripetiamo anche noi, forse vuol dire che è bello crederci. Pierangela di cognome si chiama Amore e proprio di questo vi vogliamo parlare. In un recente studio americano è stato dimostrato che se uno avverte un malore in una grande città statunitense non deve chiedere aiuto urlando. Rischia che nessuno intervenga, che venga ignorato, preso per pazzo o addirittura per un malintenzionato. Deve rivolgersi a una singola persona che almeno si sente "responsabilizzata". Ma il bello di vivere nei nostri paesi – viva la provincia e chi vi abita! – è che ad una richiesta di soccorso c’è ancora chi risponde con generosità e coraggio. Pierangela ci racconta proprio questo.
"Mercoledì mattina intorno alle 7.30 mi trovo con mia figlia sulla pista ciclabile che costeggia l’argine della Cascina a Ponsacco. Stiamo correndo come facciamo spesso". Per motivi ignoti però Pierangela perde improvvisamente i sensi. Cade con il volto sullo sterrato senza dire una sola parola. "Mia figlia si trova qualche metro più avanti – spiega Pierangela – e mi ha raccontato tutto. Io, ad essere sinceri, non ricordo un bel niente. Comunque – aggiunge – appena mi vede con il volto sanguinante si mette a gridare: ‘Aiuto! Mia mamma si sente male. Presto! Presto!". Nadja ha 17 anni, è coraggiosa, ma sta morendo di paura.
Che fare? Prende in mano il cellulare nel panico più assoluto e prova a chiamare i soccorsi. Ma la disperazione della ragazza per fortuna trova una risposta immediata. E’ quella di un passante. Sappiamo anche il nome, ma probabilmente preferisce non fare troppa pubblicità al suo gesto. Vi basti sapere che siamo di fronte a un 48enne ponsacchino che non perde neppure un attimo di tempo. "Mi pratica – aggiunge ancora Pierangela – il massaggio cardiaco. Quindi aspetta l’arrivo dell’ambulanza lasciandomi in buone mani. Se non fosse stato per lui non so che cosa sarebbe successo. Sono davvero grata e spero di poterlo conoscere di persona. Mi piacerebbe tantissimo".
Un desiderio che ha condiviso su Facebook. In poche righe ha raccontato la sua storia trovando presto il suo eroe: "Sono stato io". Così ieri mattina Pierangela e il suo compaesano si sono sentiti via telefono: "L’ho ringraziato con tutto il cuore. Ha fatto una cosa grande" racconta ancora l’estetista che lavora a Calcinaia nel negozio ‘BeautyCare’. "Come sto adesso? – conclude –. Meglio. Certo ho ancora il volto tumefatto per la caduta e sono rimata in osservazione all’ospedale per diverse ore. Ma adesso va meglio".