Marianna Bosco rilancia la sfida: "Stop ai fallimenti dalla politica locale"

La lista inizia la campagna elettorale dalla frana di Lari: "Promesse inevase"

Marianna Bosco rilancia la sfida: "Stop ai fallimenti dalla politica locale"

Marianna Bosco rilancia la sfida: "Stop ai fallimenti dalla politica locale"

Si sono ritrovati davanti alla frana di Lari, sulla strada provinciale 46, per presentare la candidata a sindaca Marianna Bosco e del simbolo della sua lista Svolta a Sinistra. "Questo luogo rappresenta perfettamente la deriva in cui questo Comune sta sprofondando. La frana è il fallimento delle politiche portate avanti dall’attuale amministrazione, che ha illuso i cittadini con promesse mai mantenute", ha tuonato Bosco.

"La nostra lista, sin dalla sua nascita nel 2014, si è impegnata nel Consiglio Comunale per denunciare e opporsi alle fallimentari politiche locali e per proporre un progetto amministrativo in cui fosse prioritario il rispetto dei diritti delle persone in risposta ai loro bisogni; bisogni che in questi 10 anni sono purtroppo aumentati anche a causa della pandemia. Per noi della Svolta la politica è mettere al centro l’interesse pubblico e collettivo, non quello di pochi gruppi di potere presenti anche nel nostro Comune. Il nome “Svolta a sinistra“ sottolinea volutamente che la nostra lista è l’unica ad incarnare e rispettare i valori della sinistra", ha sottoloneato il gruppo che mette in chiaro le parole chiave della campagna elettorale che già furono impiegate nel 2014: lavoro, diritti, scuola, sanità e ambiente. "A queste parole – aggiunge Bosco – oggi più che mai, vanno affiancate le parole che indicano sia il ripudio della guerra, come recita la nostra costituzione antifascista, sia il nostro fermo no all’invio di armi nei teatri di guerra. Per noi il Comune deve prendere in seria considerazione il cambiamento climatico, per non trovarsi impreparato davanti a eventi che non sono più eccezionali. Ne consegue che il Comune non può più trascurare, come accaduto negli ultimi 10 anni, la manutenzione e la cura del proprio territorio, esternalizzando di fatto la gestione. A causa della fusione frettolosa e mal raccontata del 2013, le 14 frazioni presenti nel Comune, è come se fossero delle isole, non collegate tra loro. Siamo davanti a un Comune diviso e divisivo. Ricostruiamo un Comune gestore e erogatore diretto dei servizi ai cittadini, mettendo uno stop a privatizzazioni e al consumo di suolo".