CARLO BARONI
Cronaca

Trovato cadavere sulle scale. La morte di Marco Melai

Aveva 77 anni e era amato e conosciuto da tutti. Il dramma nella sua abitazione, ipotesi malore. Sul posto, oltre i soccorritori, i carabinieri per gli accertamenti di legge

Immediatamente sono scattati i soccorsi: sul posto anche i carabinieri della compagnia di San Miniato per i rilievi di rito

Immediatamente sono scattati i soccorsi: sul posto anche i carabinieri della compagnia di San Miniato per i rilievi di rito

Santa Croce sull'Arno (Pisa), 18 agosto 2023 - Ha destato vasto cordoglio in tutta Santa Croce la morte di Marco Melai, 77 anni. L’uomo, è stato trovato privo di vita ieri mattina tra le 10 e le 11 – è emerso –, sulle scale di casa, in via Fratelli Rosselli, da un’amica che era andato a trovarlo e che solitamente andava da lui per dargli una mano. Immediati i soccorsi che nulla hanno potuto: il cuore di Melai, purtroppo, aveva già cessato di battere. Quando è scattato l’allarme, a pochi metri dalle scale che conducono in Lungarno Tripoli, si è radunata una piccola folla di santacrocesi per capire cosa poteva essere accaduto ad un uomo molto buono e amico di tutti.

Sul posto sono arrivati anche i carabinieri della compagnia di San Minito per i rilievi di rito e di legge e per gli accertamenti dovuti, in casi come questi, anche con l’ausilio del reparto scientifico dell’Arma. L’uomo, secondo una prima ricostruzione – da quanto abbiamo appreso –, presumibilmente per un malore, è caduto lasciando anche qualche traccia di sangue. Da qui gli approfondimenti dei militari disposti dal magistrato di turno sul luogo del rinvenimento del cadavere.

Melai, ragioniere in pensione da diversi anni ormai, era era detto "Libais" (nome del padre), ed era una persona molto conosciuta soprattutto tra i santacrocesi, quello del centro storico che frequentava giornalmente col suo canino a guinzaglio. Era sempre lì, in quel triangolo di strada, tra la piazza e il Bar Giannini.

La sua squadra del cuore era la Cuoiopelli, un amore tramandato dal padre che della compagine calcistica era stato anche dirigente. Per un bel periodo di tempo, Marco Melai aveva dato una mano al club biancorosso, facendo servizio volontario al cancello che immetteva agli spogliatoi. "Libais" - come lo chiamavano, appunto, gli amici – viveva da solo e la sua scomparsa ha suscitato sgomento in quanti lo conoscevano e ne apprezzavano le doti umane.

Sono stati i militari dell’Arma, si apprende, ad avvertire i familiari di quanto accaduto al loro congiunto, in particolare le due figlie e il fratello Massimo, noto commercialista del Comprensorio, che si trovava fuori dalla Toscana per vacanza e che aveva sentito il fratello il giorno di Ferragosto, quando stava bene e niente aveva dato ragione di preoccupazione. Le esequie non sono ancora state fissate.