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Lotti, l’ira del sindacato: "Carico di lavoro eccessivo"

Il Nursind replica all’Asl sul buon bilancio 2023 dell’ospedale pontederese "E’ vero che sono aumentate le prestazioni, ma sulla pelle degli infermieri".

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"Quando si lasciano parlare i numeri ma si dimenticano le persone". Il sindacato Nursind rilancia la questione degli organici, alla luce dei risultati snocciolati dalla Asl all’ospedale Lotti in termini di accessi e prestazioni. Punto primo, per il sindacato infermieri, i numeri, appunto. "Lascia stupiti il “resoconto numerico“ dell’attività dell’ospedale Lotti senza entrare nel merito di cosa quei numeri rappresentino rispetto alla qualità dell’assistenza che si è stati in grado di fornire. Perché il paradosso dei numeri è che aumentano quelli delle prestazioni ma rimangono invariati, se non in alcuni casi in riduzione, quelli del personale di assistenza, infermieri e oss che quei numeri sono costretti a “produrre“. Ci si può vantare del numero di accessi al pronto soccorso senza accennare a come ha vissuto e vive il personale di pronto soccorso? O quale esperienza hanno vissuto e vivono i pazienti che sono stati ore in barella in attesa di un ricovero? Un pronto soccorso dove sì sono aumentati i letti in Obi senza rispettare le normative regionali e arrivando anche a riempire i corridoi di persone che attendono per giorni".

Il carico di lavoro infermieristico e assistenziale è aumentato, "ma niente è stato fatto, come attivare il progetto iperafflusso (procedura per molti ospedali dell’azienda, ma non al Lotti) dove si poteva aumentare il numero degli infermieri in caso di necessità. Davvero - chiede il Nursind - ci si può vantare dei numeri della medicina senza chiedersi come vive il personale del reparto? Che dire della famosa Picu attivata in fretta e furia nella medicina 2 senza aumentare il personale e dove vengono ricoverati pazienti non stabili e impegnativi? Dieci posti letto dove si ricoverano pazienti tracheostomizzati in ventilazione meccanica, con gravi difficoltà respiratorie e dove c’è un solo infermiere di notte. Una struttura che ricovera pazienti da sub intensiva dove sarebbero necessari almeno 2 o 3 infermieri. Una medicina con 43 posti letti dove il rischio di contrarre infezioni ospedaliere è altissimo, conseguente a un’organizzazione basata sul numero dei letti e non sulla gravità della patologia". Sull’aumento dei posti letto in medicina, "si tratta di altri 4 posti letto con lo stesso personale - rimarca il sindacato - ormai allo stremo. Una struttura in cui, solo nei primi mesi dell’anno ci sono state più di 5 cadute dai letti".