Un dato positivo. La Fiera Lineapelle ha mostrato tutta la forza e l’entusiasmo del settore. Ma ha anche fatto emergere che di ripresa, per il momento, non se ne parla. Si va al 2025. Con i primi segnali dalla primavera. Ma per avere, poi, ripercussioni sulla filiera produttiva, ci sarà comunque da attendere. I numeri dell’evento fieristico più impirtante per il comparto moda – in particllare per quello legato alla pelle ed al cuoio – restano importanti: 23.800 operatori professionali - tra cui 17.573 buyer (57% italiani, 43% stranieri, provenienti da 112 Paesi) - hanno percorso i padiglioni di Lineapelle 104, rispondendo con una profonda vitalità progettuale a un fisiologico calo degli ingressi che rientra nelle attese conseguenze di una lunga fase economica negativa. Sotto il profilo delle provenienze, da segnalare la minor brillantezza dei visitatori italiani, compensata da una maggior vitalità di quelli stranieri a conferma della vocazione internazionale di Lineapelle e del suo ruolo essenziale nel connettere i top player top della filiera: dai grandi gruppi e brand della fashion & luxury industry ai talenti emergenti e alle start up più innovative. In particolare, risultano significative le performance degli operatori in arrivo da Stati Uniti, Cina, India, Polonia, Brasile, Messico. In flessione Francia, Spagna, Germania. In termini di destinazioni, nel contesto di un panorama manifatturiero vittima di un consistente rallentamento, la previsione è che il primo mercato a ripartire sarà quello della pelletteria di fascia alta. La prossima edizione di Lineapelle si svolgerà, sempre a Fiera Milano Rho, dal 25 al 27 febbraio 2025 e sarà dedicata alla stagione estiva 2026.
Carlo Baroni