Letame contro Rossi I testimoni

Udienza ieri in tribunale. A ottobre sarà sentito. anche il sindaco Giglioli

A ottobre sarà sentito, come testimone, anche il sindaco di San Miniato Simone Giglioli. Enrico Rossi, ex governatore della Toscana, aveva mandato un impedito. Ieri il tribunale di Pisa ha ricostruito la sequenza dei fatti con le testimonianze del professionista che moderò la serata e di un operante dei carabinieri che hanno condotto le indagini. E’ il processo con al centro l’episodio del secchio di letame che raggiunse Rossi nel bel mezzo della festa dell’Unità di San Miniato. Un processo senza parti civili: né Rossi, ma neanche il Pd che presentò querela (con l’avvocato Alessio Spadoni) si è costituito in giudizio. A processo, difeso dagli avvocati Andrea Cariello e Amabile Chiarini, c’è Giovanni Cialdini, 66 anni, allevatore della zona, che deve difendersi dal reato di violenza privata per aver impedito a Rossi, secondo l’accusa, di prendere la parola per manifestare il proprio pensiero scagliandogli addosso del letame liquido che custodiva dentro un contenitore di plastica. La Procura contesta a Cialdini anche il reato di danneggiamento perché il letame raggiunse l’impianto audio predisposto per la manifestazione arrecandogli danni irrimediabili. I fatti risalgono a luglio 2016, Cialdini, titolare di un mattatoio, si trovava a fare i conti con una norma regionale sul limite al numero degli animali da macellare. Norma della quale era un nemico giurato. Per questo, quella sera, si sarebbe scagliato contro Rossi, nello sconcerto generale.

C. B.