
Le fronde nel murale di Ozmo che ricordano le vittime della strage
LARI
Nell’estate del 1944 diciassette larigiani, in maggioranza giovanin e giovanissimi, furono trucidati dai fascisti. E’ la tristemente nota strage di Aiale che quest’anno, in occasione del 25 Aprile, viene celebrata e ricordata con i colori. I colori di un arcobaleno della pace che spicca sul murale realizzato da Ozmo, al secolo Gionata Gesi, famoso writer originario di queste terre che ora vive a Parigi. L’iniziativa è del Popolo Antifascista di Lari per ricordare Giuseppe Berna, Mario Bini, Francesco Casini, Lido Ceccotti, Ezio Cheli, Mauro, Sergio e Silvana Giannoni, Palmira Giobbi, Giulio e Romano Peroni Giseretti, Giovanna Giusti, Emilio Mengali, Rosa Mori, Luigi Papucci, Elvira Sartorelli e Mario Trocar. "Quanti ceppi commemorativi esistono in Italia? Per questo luogo vorrei fosse qualcosa di più – dice il writer originario di Lari – Non è mai facile affrontare il tema della violenza, specie quando si ha a che fare con persone uccise, dei martiri. C’è sempre il rischio di eccedere in termini retorici o di utilizzare degli stili molto in voga nel passato ma che non abbiamo più molto da raccontare alle persone e ai ragazzi di oggi. Di qui l’idea di valorizzare ancora di più un luogo che già è stato sviluppato. Abbiamo a che fare con un muretto, una panchina, degli alberi. Un luogo fatto per essere vissuto da persone che abbiano quindi anche l’occasione di conoscere il significato del luogo". Cielo azzurro, arcobaleno e fronde disegnate che "dialogano" con quelle degli alberi attorno. "Un messaggio di pace, indubbiamente, ma anche un invito a sostare e dialogare con il luogo – conclude Ozmo – Un ponte fra passato e presente in cui le fronte degli alberi, simbolicamente, guardino alle fronde reali degli alberi che ci circondano: passato e presente si toccano. La memoria dovrebbe essere così, riguarda il passato ma si rivolge al futuro, ai figli dei tanti larigiani sopravvissuti alla guerra i cui frutti sono ancora fra noi".