LAJATICO
Tutte le ragioni del no. Il comitato “Lajatico…non è fusione“ ha dato vita, il 7 dicembre alle 21.30 al teatro comunale, a una serata-show per ribadire le ragioni contro il Comune unico. Parterre di ospiti, come il discografico Giulio Cesare Ricci, il consigliere provinciale Paolo Moschi sul palco con i leader del comitato, e amministrazioni comunali vicine alle ragioni del no, come i Comuni di Chianni (presente il sindaco Giacomo Tarrini), il Comune di Montaione e il sindaco di Terricciola Mirko Bini che ha inviato una lettera di sostegno al comitato. Si ribadisce la cifra identitaria di un Comune, Lajatico, per un tema "divisivo come quello della fusione - sono i concetti che vengono ripetuti come mantra - non vi è solo l’aspetto emotivo che ci lega al nostro paese, ma ci sono anche dati pragmatici - puntella il comitato - Rispetto ai 18 milioni spacciati come contributi in caso di fusione dobbiamo essere chiari, poiché arriverebbe solo il 60% in più rispetto al contributo che già i Comuni recepiscono".
Dal palco del comitato, fioccano altri dati: "Analizziamo il contributo regionale di 500 mila euro per il Comune unico. Ebbene, sono in realtà cifre su cui non vi è garanzia di finanziamento, dato che sono legate alla disponibilità economica della Regione Toscana. E non vi sono, altro dato oggettivo, testimonianze positive sulle fusioni già avviate, che ricordiamo sono irreversibili". No anche al nome del Comune unico, in caso di vittoria del sì: Comune Alta Valdera. "Non saremo più Lajatico - è l’appello del comitato - il destino è nelle nostre mani, e l’unica strada per non pentirsi è votare no".
Sul palco allestito dal comitato, una sedia vuota con il nome del sindaco Alessio Barbafieri. "Nei 15 anni di incentivi - ancora altri dati dal comitato - il valore medio dei trasferimenti pro capite del nuovo Comune sarà di 204 euro, ovvero 51 euro in meno all’anno per ogni abitante di Lajatico". "Non siamo un gruppo politico - le parole del leader del comitato Fabio Tedeschi - e ribadiamo il nostro attaccamento al territorio. E in questi lunghi mesi, abbiamo cercato di farci portavoce del sentimento di molte persone".
Ilenia Pistolesi