ILENIA PISTOLESI
Cronaca

La satira? E’ sui social. Spopola Volterra memes

La cronaca e il gossip del colle etrusco diventano materia di “vignette“. Nel mirino politici di ogni schieramento, personaggi locali e vicende della città.

"Un meme ci seppellirà?". Sì, ma in senso poetico. I social non si codificano solamente come quei potenti megafoni in mano a tutti che spesso inducono in facili tranelli di disinformazione, non necessariamente colpevole. Ma possono diventare viatico, in una dimensione più raccolta come quella di Volterra, di satira in stato di grazia. I social oltre sé stessi, oltre l’autoreferenzialità, la guerra di tutti contro tutti, oltre un linguaggio pregno di polemica che cammina sui fili dell’offesa. I social che non issano barricate di rissa strumental-digitale, ma che instillano sana satira, e senza risparmiare nessuno. I meme, nella controversa narrazione della galassia del web, diventano piccole scintille capaci di articolare con l’arma dell’ironia, attraverso una potente vignetta, un evento, una notizia, la gaffe di un politico, una storia. E lo fanno riuscendo a strappare sorrisi, spesso bipartisan. Sulle pagine web ecco spopolare ‘’Volterra Memes’’, spassosa pagina sotto il cui fuoco di fila finiscono, in maniera beffarda e dissacratoria ma mai offensiva, politici e personaggi locali, vicende della città. Tutto in forma anonima, sia chiaro: nessuno sa chi abbia forgiato la pagina anche se in città non mancano gli spifferi di corridoio sul gruppo di autori.

Quindi, se solitamente siamo avvezzi a ridere sui meme dei personaggi della politica nazionale, sugli influencer, qui tutto viene cadenzato alla volterrana. Ed ecco il presidente della Regione Giani che promette un ospedale anche a Saline, la lista elettorale ‘’Asfalti-Amo Volterra’’ sostenuta dal regista giapponese Hayao Miyazaki e da Massimo Ceccherini. E poi ancora elezioni: meglio Emiliano Raspi o la signora Laura Guidi? (quest’ultima un profilo sconosciuto che pubblica compulsivamente su una pagina Facebook della città). E scorrendo: i meme sulle primarie, in un turbinio di vignette fra Paolo Moschi, Francesca Giorli, Roberta Benini e Marco Buselli. O il meme sul presidente della Fondazione Crv Roberto Pepi raffigurato come un personaggio dei Simpson. Ovvio, sono meme: e a questa latitudine i diretti interessati non sembrano affatto indignarsi. O così si spera, cioè che non vi siano troppi permalosi in circolazione. In fondo, come diceva l’autore latino Quintiliano, "satura tota nostra est", rivendicando l’originalità della satira.