REDAZIONE PONTEDERA

La lavanda come nuovo business. Ricche opportunità per la Valdera

C’è un’intesa fra Regione e Provenza su proposta della consigliera Meini (Lega)

La lavanda come nuovo business. Ricche opportunità per la Valdera

PONTEDERA (Pisa)

La lavanda viene coltivata da una quindicina di aziende agricole e “trasformata” in olii essenziali destinati a molti settori, dalla cosmetica all’alimentazione. Ma nel corso degli anni è diventata molto di più. Attorno ai lavandeti le aziende hanno sviluppato, in parallelo, nuove filiere, ma anche didattica e turismo. Oggi gli ettari destinati alla lavanda sono oltre venti dai due iniziali. I giorni della lavanda tra Santa Luce, Crespina-Lorenzana, Fauglia, Casciana Terme Lari, Orciano Pisano, Castellina Marittima, sono diventati una vetrina per le aziende agricole e gli agriturismi, ma anche una nuova linea di business. I numeri sono importanti. Ogni anno lo spettacolo richiama circa 20mila visitatori di tutte le età pronti a emozionarsi davanti ai campi che si tingono di viola. In mezzo una serie di eventi musica, cibo locale e street food, seminari, laboratori, trekking e percorsi in e-bike in un percorso legato alla natura e al benessere. E anche il trend di presenze è in crescita.

Il settore, di nicchia per ora, ha davanti nuove opportunità. l consiglio regionale ha approvato proposta che, nell’ambito del protocollo d’intesa fra la Regione e la Provenza, chiedeva di agevolare una stretta collaborazione fra le diverse realtà imprenditoriali delle colline pisane e francesi che si occupano della coltivazione della lavanda. "Un atto – spiega il capogruppo della Lega Elena Meini, autore della proposta – che impegna la giunta a valorizzare e promuovere questi territori anche con lo scopo di sostenere un valore aggiunto, ovvero un turismo sostenibile e di qualità, che negli ultimi anni è accresciuto proprio nelle aree in cui si coltiva la lavanda". E dove si è sviluppato con successo anche un Festival della lavanda diventato motore del settore e delle filiera del turismo grazie alla spinta dell’azienda pisana Flora che provvede alla distillazione degli olii essenziali al 100% bio. Insomma una valle dei profumi che conferna un trend della Toscana – aveva sottolineato Coldiretti Pisa analizzando il fenomeno – "dove le aziende che si sono specializzate nella coltivazione della lavanda sono almeno un centinaio per circa 250 ettari coinvolti". Per quanto riguarda la coltivazione nel Pisano è decollato un business eco-sostenibile che i social hanno contribuito a far conoscere e che oggi distribuisce benefici ben oltre i confini di Santa Luce.

Carlo Baroni