"La criminalità ha più forza dopo il Covid"

Il giovane magistrato Anna Maria Frustaci, del pool antimafia di Catanzaro, ha scritto il libro ’La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia’. Una storia in parte autobiografica di una giovane donna diventata magistrato nel 2010 dopo la laurea in giurisprudenza a Pisa. La dottoressa Frustaci ha presentato il libro al PalaExpo di Empoli davanti a molti studenti.

Lei, ai ragazzi, ha

detto "la ’ndrangheta non si

eredita". Ma perché le mafie

continuano a proliferare?

"Vivono sui bisogni della gente, laddove le istituzioni funzionano di meno. Esercitano un potere attrattivo dove c’è necessità di lavoro e denaro. Poi c’è anche una narrazione che carica le mafie di appeal: pensiamo alle fiction e alla forza penetrante che possono avere sui giovani".

Le mafie sparano meno, ma ci

sono ancora. Che scenario abbiamo davanti oggi?

"Ce lo dicono loro, in una intercettazione: “bisogna mettersi giacca e cravatta“. Infatti chi si aspetta le bombe per il pizzo è sulla strada sbagliata. Specialmente dopo il Covid e il conseguente indebolimento della banche, l’arma della mafie è il denaro. La vera forza delle mafie è fuori dalle mafie: il mondo professionale a cui si rivolge

per essere aiutata a fare affari. E fondamentale

che non venga abolito il concorso esterno in associazione mafiosa".

L’arresto di Messina

Denaro. Abbiamo preso un vero boss o un uomo finito?

"Abbiamo catturato un uomo d’onore vero, un simbolo dei

giorni più drammatici vissuti dal nostro Paese. Resta legittimo anche chiedersi perché ci sono voluti trent’anni e cosa non ha funzionato".

Carlo Baroni