La Cgil e l’inchiesta "Calatruria" "Difendiamo i diritti dei lavoratori"

La Cgil e l’inchiesta "Calatruria"  "Difendiamo i diritti dei lavoratori"

La Cgil e l’inchiesta "Calatruria" "Difendiamo i diritti dei lavoratori"

di Carlo Baroni

PONTEDERA

"La decisione della Cgil non è di mera testimonianza, ma conforme e coerente con il principio che solo in un contesto libero dall’inquinamento criminale può svolgersi il ruolo costituzionale riconosciuto alle organizzazioni sindacali". La Cgil Toscana spiega così le ragioni alla base delle decisione di costituirsi parte civile nella vicenda giudiziaria scaturita dall’operazione "Calatruria", filone della maxi indagine sul Keu, per la quale ha preso inizio l’udienza preliminare (la decisione sulle istanze di estromissione e per la discussione dell’udienza preliminare è fissata al 30 maggio).

Un’inchiesta – 12 gli indagati, a vario titolo ,tra cui l’imprenditore di Pontedera, ritenuto soggetto chiave nell’inchiesta Keu – anche , questa, che parla di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, illecita concorrenza con violenza e minaccia, ed altro. Intorno gli appetiti nel piatto degli appalti. "Per la Cgil la costituzione di parte civile rappresenta un atto finalizzato innanzitutto a tutelare i lavoratori e le lavoratrici delle aziende a vario titolo coinvolte nella vicenda processuale – spiega una nota –, oltre a difendere la qualità delle relazioni sindacali che possono essere libere solo in assenza di infiltrazioni criminali". "Da sempre la Cgil Toscana è impegnata – e lo testimoniano le numerose vertenze ed i numerosi impegni assunti in questi anni anche con le istituzioni – a difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, della loro sicurezza, della qualità del lavoro, di uno sviluppo equo e sostenibile, della legalità – si legge ancora – Niente di tutto ciò è realizzabile in un contesto inquinato dalle infiltrazioni criminali, dalla corruzione, dalla concorrenza sleale tra imprese. A maggio il giudice si esprimerà sulla richiesta di estromissione: ribadiamo la volontà del nostro impegno nel processo".

"La corretta e celere individuazione delle responsabilità è anche il modo migliore di salvaguardare un distretto fondamentale per l’economia della regione, che è composto da circa 600 aziende e da oltre 8mila addetti. Abbiamo presentato alcuni mesi fa, pubblicamente, alcune proposte per uscire da questa vicenda avanti e positivamente. Un documento con 10 punti su cui continueremo, in parallelo alla vicenda giudiziaria, il confronto tra istituzioni e parti sociali".