Keu, a Pontedera e Pisa iniziata la rimozione

L’ha detto l’assessora all’ambiente Monia Monni nell’incontro con i sindaci per illustrare il piano della Regione sulle verifiche

Carotaggi sulla strada (foto Germogli)

Carotaggi sulla strada (foto Germogli)

Santa Croce sull'Arno (Pisa), 2 luglio 2021 - L’elenco dei terreni che sarebbero inquinati dal Keu è lungo. Intanto, a Pontedera e Pisa è iniziata la rimozione. Mezza Toscana – da Pontedera a Crespina Lorenzana fino a Peccioli, da Pisa a Bucine, passando per l’ormai famosa strada regionale 429 – deve essere sottoposta a verifiche, accertamenti, bonifiche. "E in tutto questo – ha detto l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni incontrando in videoconferenza i sindaci dei Comuni di Empoli, Peccioli, Pisa, Pontedera, Bucine, Crespina Lorenzana e Montaione – la Regione è in prima linea sulla vicenda Keu per assicurare il corretto svolgimento delle attività a tutela della salute e dell’ambiente. Serve dire con estrema trasparenza che per ogni sito individuato nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Firenze sono necessarie procedure ad hoc e specifici tempi d’intervento. Sulla strada provinciale 26, sulla regionale 429, sul cantiere ex Vacis a Pisa e sul terreno agricolo I Lecci a Peccioli, oltre alle attività d’indagine della Procura, abbiamo predisposto, di concerto con Arpat, un piano di indagini e interventi che saranno funzionali ad assicurare la massima tutela della salute e dell’ambiente. Per i siti di Crespina Lorenzana e Massarosa è stata imboccata la strada che porterà alla rimozione del Keu, come sta accadendo al Green Park a Pontedera e all’aeroporto militare di Pisa".

Carotaggi sulla strada (foto Germogli)
Carotaggi sulla strada (foto Germogli)

Agli impianti Lerose di Bucine e Pontedera sono state revocate le autorizzazioni e Arpat sta terminando gli accertamenti richiesti dagli uffici regionali. L’assessora Monni, insieme ad Arpat, ha illustrato ai sindaci che stanno subendo il problema Keu "le peculiari situazioni di ciascun sito e condiviso i contenuti dell’intervento finanziario aggiuntivo che la Regione ha messo in campo per supportare la complessiva attività di Arpat con 72mila euro". "Queste ulteriori risorse serviranno per coprire le ulteriori analisi tecniche da effettuare nei siti che richiedono un supplemento di approfondimento e per il monitoraggio dei pozzi lungo la 429 per tutto l’anno – conclude Monni – Dobbiamo conciliare attenzione e celerità e non è certamente facile quando ci troviamo davanti a procedimenti così complessi".