REDAZIONE PONTEDERA

"Keu, quale responsabilità per i pubblici amministratori?"

Il commento del sindaco di Peccioli, Macelloni sul resoconto di Arpat

PECCIOLI

"Dal confronto in commissione con Arpat emerge che vi sia una responsabilità diretta in termini di inquinamento di almeno 10 siti da parte di una società. Tutto questo si evince facilmente dalla pagina 13 alla pagina 17 della relazione della commissione d’inchiesta regionale". Parole del sindaco Renzo Macelloni sullo scandalo Keu, che mette in fila domande. "A questo punto credo sia lecito domandarsi: quali responsabilità possono avere gli amministratori chiamati in causa sul possibile inquinamento prodotto dal comportamento di questa società? Saranno i magistrati con il processo a chiarire tutti gli aspetti della vicenda, ma fin da ora appare chiaro che, se il maggiore organo di controllo che collabora con la magistratura sostiene ciò che ha descritto in commissione non si evince un ruolo di pubblici amministratori come complici o addirittura protagonisti di inquinamento ambientale. E’ importante per l’opinione pubblica, che sa di poter contare, specialmente in un momento così complesso, di amministratori degni del massimo rispetto".

La vicenda prende avvio intorno al 2017, quando vengono rilevate situazioni di inquinamento nei terreni di intervento edilizio del Comune di Pontedera. Tra i materiali analizzati, specifica Arpat, ve ne erano alcuni che venivano dalla ditta Lerose. Questo faceva pensare che si trattasse di materiale di cyclette, composto da riciclati da demolizioni e frantumazioni di macerie varie. In questo caso veniva utilizzato anche il Keu. Il sindaco aggiunge: "Questo materiale, sempre a detta di Arpat, è un rifiuto che veniva trattato dall’impianto Lerose ed è stato definito dalla stessa agenzia regionale come fango derivante dal depuratore di Acquarno. Per questo l’attivazione di Arpat si è spostata dal cantiere di Pontedera alla società Lerose fino ad Acquarno nella parte di trattamento fanghi".