ILENIA PISTOLESI
Cronaca

L’influenza soffoca l’ospedale di Pontedera. "Cronica mancanza di posti letto"

L’allarme del Nursind: "In questi giorni il personale infermieristico impegnato a fare salti mortali". Il sindacato chiede all’azienda di azionare la procedura di iper afflusso per risolvere le criticità

Il pronto soccorso preso d’assalto negli ultimi giorni (foto d’archivio)

Pontedera, 10 dicembre 2022 - Il freddo e i primi malanni invernali iniziano ad affacciarsi e ecco che schizzano gli accessi al pronto soccorso dell’ospedale Lotti di Pontedera. Negli ultimi giorni, in particolar modo durante la vigilia dell’8 dicembre e nel giorno dell’Immacolata, il primo accesso della struttura sanitaria ha conosciuto una forte impennata che ha fatto aumentare a dismisura il numero dei pazienti stazionati al pronto soccorso, perché i reparti erano già alla soglia massima di capienza. Risultato? Pazienti che si sono ritrovati ‘ricoverati’ in pronto soccorso, con un aggravio di lavoro per il personale infermieristico. Insomma, reparti di degenza, vedi la medicina generale, stracolmi e pazienti in attesa per ore affinché potesse liberarsi un posto letto. Un quadro che viene confermato da Nursind, il sindacato degli infermieri.

"Vi sono problemi in molti pronto soccorso in questo periodo – spiega per Nursind la dirigente sindacale Filomena Albano – in questa prima parte delle festività, i pazienti si sono riversati negli ospedali e, come nel caso del Lotti, si è verificato un problema di disponibilità dei posti letto nei reparti per i ricoveri dopo gli accertamenti in pronto soccorso. Il personale infermieristico si è ritrovato a compiere salti mortali in questi giorni, a fronte di afflussi costanti sia durante il giorno, che nelle ore notturne. Quindi, una parte del personale infermieristico è stato dirottato ad occuparsi dei pazienti rimasti al pronto soccorso perché non c’erano posti letto in disponibilità per procedere con il ricovero ospedaliero".

Ecco l’analisi della dirigente di Nursind: "In primis, deve essere attivato da parte dell’azienda sanitaria la procedura di ‘iper afflusso’, cosa che non ci risulta fatta. In seconda battuta, deve essere potenziato il pronto soccorso aumentando la pianta organica del personale, che è equiparato a svolgere un certo tipo di attività ma che, come in questi giorni, ha dovuto seguire i pazienti in attesa di un ricovero, anche per lunghe ore. Senza mai sottrarsi al proprio dovere. Ma se gli infermieri devono accudire i pazienti rimasti al pronto soccorso perché i padiglioni di ricovero sono pieni zeppi, si distolgono energie da altre parti. E un potenziamento del personale marcia nella direzione di una maggior tutela di tutti. C’è poi una terza questione, altrettanto dirimente: deve funzionare la medicina di territorio, in particolar modo quando arrivano i periodi festivi. Perché se ci sono le guardie mediche, poche o oberate dal lavoro e chiamate a presidiare territorio vasti, il risultato è che le persone si rivolgono direttamente all’ospedale. E possono anche crearsi situazioni di accessi impropri al pronto soccorso".