Incursione clandestina all’ex manicomio Recinzioni tagliate per fare dei video

Ennesima denuncia dell’associazione ’Inclusione, Graffio e Parola’: "Temiamo i fenomeni di emulazione. La proprietà dovrebbe prendere provvedimenti, è nel suo interesse fermare queste violazioni continue"

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Non sono viaggi nelle memorie sospese, ma violazioni compiute nel nome di derive suburbane nel cuore di architetture fantasma, protette e blindate. Turismo tristemente voyeuristico, falsato e dannoso, per un fenomeno che ha ripreso vigore dopo la pandemia. Quattro incursioni indesiderate da parte di urbex (per chi non mastica il linguaggio, una sorta di ‘cacciatori’ di esplorazioni urbane) in continuo movimento nell’ultimo mese fra le stanze dei padiglioni dell’ex ospedale psichiatrico. Niente di legale, solo il brivido di entrare nel ventre del proibito, condensando l’incursione clandestina con grandi effetti suspence: musica da horror movie, fantomatiche presenze di fantasmi e qualche graffio di troppo, dato che per sparare in rete i frame catturati in maniera del tutto illegale nell’ex manicomio, c’è chi ammette di essersi fatto male infrangendo recinzioni e quant’altro. Il titolo dell’ultimo video che è stato sparato su Youtube da una urbex dall’accento romano dà il quadro della situazione: ’Ex manicomio di Volterra parte prima, esplorazione e rilevazione presenze’. Ma l’unica presenza rilevata, è quella della ‘urbex’, che si è pure ferita entrando clandestinamente nel manicomio.

"Molte volte abbiamo fatto segnalazioni alla Asl, proprietaria dell’ex manicomio, di fronte a assalti indesiderati e senza autorizzazioni. Abbiamo scovato non solo video clandestini, ma anche gli effetti degli stessi: reti tranciate o fettucce strappate nonostante i divieti in bella vista – spiega Claudio Grandoli della onlus Inclusione, Graffio e Parola – qualcuno che è entrato senza autorizzazione nei padiglioni e ha postato sui social la volontà di portare a termine la propria impresa, vergando frasi del tipo ‘tanto entrerò ugualmente’. Per quanto riguarda il manicomio di Volterra, c’è un grave rischio di incolumità delle persone che si addentrano nei padiglioni, e temiamo anche danneggiamenti al graffito di Nof4. Ma è compito dell’azienda sanitaria trovare un modo per arginare questo scempio, perché come già accaduto in passato, il rischio è che si creino fenomeni di emulazione". La onlus ha spesso intercettato visitatori senza permesso. "Capita nei week end di vedere macchine appostate nei pressi del manicomio – prosegue Grandoli – qualcuno lo si nota bene perché ha in mano strumenti per tagliare le reti. Altri vagano intorno a Poggio alle Croci e, appena ci vedono, si giustificano dicendo che stavano facendo un giro attorno al perimetro della struttura. Come onlus non possiamo denunciarli, questo è una competenza della proprietà, anche nel suo interesse".

Ilenia Pistolesi