In fuga da Palaia alla Palestina Il racconto di Piero Cividalli

Le classi quinte dei plessi. Dante, De Amicis e Pascoli. in collegamento con l’ultimo. membro della Brigata ebraica

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"Buongiorno Piero, ma cosa hai provato quando tuo padre ti disse che non potevi andare più a scuola?". "Ma i tuoi amici hai continuato a vederli?". "Ma in guerra hai salvato delle vite?". "Hai avuto dei parenti internati nei campi di concentramento?". Sono state alcune delle numerose domande che i bambini delle classi quinte dei plessi Dante, De Amicis e Pascoli hanno fatto a Piero Cividalli, ultimo membro vivente della Brigata ebraica, in collegamento con loro dalla propria casa di Tel Aviv. Nel quadro delle iniziative pensare per sottolineare il Giorno della memoria, l’Istituto comprensivo Pacinotti, che comprende i 3 plessi, ha invitato Cividalli, la cui famiglia possedette dei terreni a Palaia e che si salvò perché il padre decise di emigrare in Palestina, a incontrare un centinaio di bambini, riuniti in due fasi nell’aula magna. I bambini hanno così potuto sentire da un protagonista ormai 96enne vicende lontane ma tuttora capaci di suscitare consapevolezza per l’oggi, come hanno dimostrato le numerose domande per Cividalli.

La dirigente scolastica, Virginia Cirillo, ha introdotto salutando con calore Cividalli e ricordando una frase di Primo Levi: "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario". A metà dell’incontro, l’ensemble di chitarre e clarinetti dell’indirizzo musicale, accompagnato dal coro della Dante, ha suonato alcune canzoni sulla pace.