REDAZIONE PONTEDERA

Il tabernacolo di Benozzo Gozzoli "La Soprintendenza dia un segnale"

Il Comune di Peccioli è pronto a portare avanti il progetto di valorizzazione e recupero. Il sindaco Macelloni: "Riallacciare il dialogo. Vogliamo creare una narrazione culturale".

E’ uno fra gli scrigni d’arte che si fa espressione di un artista immortale, pittura in stato di grazia resa in una serie di affreschi che raccontano un’epoca. Una delle massime espressioni di Benozzo Gozzoli nel suo rifugio nel territorio pisano, siamo nella seconda metà del 1400, dopo la fuga da Firenze a causa della peste. Il tabernacolo di Legoli, guscio in cui Gozzoli ha impresso le sue pennellate intrise di dramma e lirismo, è lo scrigno degli scrigni. E’ un bene collettivo che si cela agli occhi del mondo, nonostante il Comune, per due volte, abbia presentato alla soprintendenza progetti mirati alla valorizzazione e promozione di un possente tesoro scolpito nel tempo. In virtù del grande percorso che Peccioli ha allacciato con l’arte. Interpelliamo il sindaco di Peccioli Renzo Macelloni.

Sindaco, cosa resta dell’ultimo progetto, planato in fase esecutiva, che avrebbe dovuto andare a riqualificare la copertura esterna del tabernacolo, racchiuso in una cappella costruita nel 1822, e l’area circostante?

"Nella mia esperienza amministrativa il tabernacolo è stato al centro di due azioni. Il bene è di proprietà della soprintendenza e già 20 anni fa ebbi l’idea di aprire un progetto per il tabernacolo. Poi tutto sfumò alla fine del mio incarico di sindaco".

Ma la sua tenacia per restituire in toto, al pubblico, quest’opera emblema della pittura rinascimentale, non si è certo fermata.

"Esatto. Avevamo un progetto qualche anno fa, avevamo un finanziamento regionale di 500 mila euro. Quindi, si avviarono i necessari passaggi con la soprintendenza. Ma il nostro progetto fu bocciato in toto. E addio anche al finanziamento regionale, dato che i lavori non partirono".

Cosa accadde?

"Bella domanda (sorride, ndr). Volevamo intervenire su quella parte di lavori realizzati negli anni ‘80 in cemento per le strutture esterne. Volevamo opere artistiche ricche di colori, ripristinando la struttura costruita nel 1800 attorno al tabernacolo. Fu una chiusura totale da parte della soprintendenza. Quindi la sollecitai di nuovo, e fu attuata un’opera di risanamento del basamento della struttura".

Il tabernacolo affrescato da Benozzo Gozzoli è qualcosa di assolutamente unico, ma i visitatori non lo possono ammirare attraverso un puntuale programma di visite e aperture. Il borgo di Peccioli, che è capitale della cultura senza bisogno di particolari timbri e vessilli, si sente orfano di quello che forse è il suo capolavoro più prezioso?

"Io ci sono. Il Comune c’è ed è pronto a riallacciare un dialogo con la soprintendenza. Vogliamo creare una narrazione culturale attorno al tabernacolo in sinergia con la soprintendenza".

Il suo, è un appello alla soprintendenza?

"Se per il tabernacolo dovesse arrivare un segnale dalla soprintendenza, io correrò subito".

IIenia Pistolesi