REDAZIONE PONTEDERA

Il Pd attacca: "Ecco il Borgo che non c’è"

Il Pd critica la giunta Del Grande di Santa Maria a Monte per l'indifferenza verso i cittadini e il degrado del centro storico, chiedendo maggiore responsabilità e ascolto.

Il Pd attacca: "Ecco il Borgo che non c’è"

Il Pd critica la giunta Del Grande di Santa Maria a Monte per l'indifferenza verso i cittadini e il degrado del centro storico, chiedendo maggiore responsabilità e ascolto.

Il Pd non fa sconti alla giunta Del Grande. E con il seggretario Antonio Milite attacca: "Leggiamo con dispiacere la nota della proprietaria della gelateria del Borgo che è costretta a chiudere sia per il prolungarsi dei lavori che l’hanno ingabbiata ma anche per il mancato ascolto da parte di un’amministrazione che dovrebbe avere come obiettivi principali la presa in carico dei problemi dei propri cittadini – dice –, e il tentativo di risolverli. E invece neppure ascolta e anzi non riesce ad assumersi responsabilità che le competono essendo in questo momento alla gestione della cosa pubblica".

"Purtroppo questa amministrazione (guidata da Manuela Del Grande, nella foto) sembra ignorare le problematiche di un centro storico che sta diventando sempre più invivibile – spiega Milite – e si trincera dietro al pensiero che la colpa non può essere degli ultimi, quando la situazione di degrado proviene da lontano: ma l’amministrazione precedente, della quale molti facevano parte, e l’attuale hanno però pubblicizzato la situazione del centro storico come risolvibile e magicamente trasformabile con la bacchetta magica di slogan e incentivi senza una visione lungimirante". "Il nostro partito ha denunciato già diverse volte questa situazione – prosegue – rappresentando le criticità che stavano sommandosi nell’esecuzione dei lavori ma le risposte non sono arrivate, anzi ci sono stati sempre rimbalzi di colpe senza una assunzione di responsabilità doverosa per chi deve amministrare perché delegati dai cittadini con il voto. Era necessario almeno costruire, con coloro che si trovavano a vivere il disagio, un rapporto di conoscenza e soprattutto dare consapevolezza di ciò che si stava facendo e di cosa era necessario fare per risolvere per quanto possibile il problema".