Il medico alienista di Palaia Oliviero Pini lavorò nei manicomi e scrisse le memorie del paese

Esercitò la professione a Volterra e a Firenze dopo essersi laureato a Pisa nel 1897. Affiancò la sua attivà a quella di corrispondente per alcuni giornali tra cui “Il Ponte di Pisa” . .

di Michele Quirici

Oliviero Pini nasce a Palaia nel 1873, Figlio di Michele, medico condotto del paese per 25 anni (fino al 1885 anno della sua morte), ottiene la laurea in Medicina all’Università di Pisa nel 1897. All’attività professionale affianca quella di corrispondente per alcuni giornali tra cui “Il Ponte di Pisa”. Nel 1899 assume l’incarico di medico sul piroscafo Umberto I. A darne notizia il collega del giornale che lo sostituisce: “Pregato dall’egregio dott. Oliviero Pini di supplirlo nell’ufficio da corrispondente del vostro giornale durante la sua assenza, ho accettato di buon grado l’onorevole incarico, ed inizio la mia supplenza mandando per prima cosa, da queste colonne, un saluto fervido ed affettuoso al carissimo amico, partito per Alessandria d’Egitto quale medico del piroscafo Umberto I, insieme all’augurio di un sollecito e felice ritorno”. Nel 1903 lo stesso giornale annuncia con gioia le nozze del suo collaboratore: “A Siena si è celebrato nella settimana scorsa il matrimonio fra l’amico mio dott. Oliviero Pini di Palaia e la signorina Clelia Guelfi figlia del dottor Guelfo Guelfi Sindaco di Castelnuovo Berardenga. Li sposò civilmente il Sindaco cav. Alessandro Lisini, e religiosamente il Sacerdote rev. Isolani, parente della sposa. Dopo la duplice cerimonia dal Caffè Greco fu servito in casa del dott. Guelfi un sontuoso rinfresco. Alla sposa furono offerti molti doni, fiori e pubblicazioni: fra queste una notevole del sig. Bicchierai, compagno d’armi del dottor Guelfi nelle guerre per la indipendenza, sul mancato assedio di San Gusmè, episodio della guerra di Siena del 1554. Gli sposi partirono per l’Alta Italia. Auguri di prosperità e di felicità perenne li inseguano da ogni parte; anche da Pisa dove il dott. Pini studiò e dove conta amici affettuosi; anche da questo foglio che gli è grato della collaborazione intelligente; ed anche da me che saluto colla effusione più dolce dell’animo mio le sue gioie d’amore”.

Nel biennio 1904-05 è assistente volontario all’Istituto di Psichiatria e Medicina legale dell’Università di Pisa per poi proseguire la sua carriera come “alienista” (colui che si occupa di malattie mentali) a Volterra e a Firenze. Nella città dell’alabastro fu uno dei protagonisti, insieme al mitico direttore Luigi Scabia, della politica delle “porte aperte”, una pratica innovativa che porterà Volterra a vivere delle esperienze uniche nel campo delle cure ai suoi pazienti. Il 23 febbraio 1908 il settimanale “Ponte di Pisa” annuncia con soddisfazione che “il dott. Oliviero Pini, già assistente presso il Manicomio di Volterra, ora è stato nominato medico colle stesse funzioni presso quello di Firenze”.

Così comincia per Pini il servizio al San Salvi di Firenze. Cinque anni dopo Pini viene colto da un tragico lutto perdendo la “diletta consorte”. Nel 1926 fu eletto segretario del Sindacato Nazionale dei medici di manicomio. In questi anni il dottore palaiese diventa Medico Primario dell’Ospedale Psichiatrico di Firenze. Il 22 ottobre 1939 con un decreto Ministeriale, Pini è nominato componente della “Commissione per lo studio della riforma da dare in linea tecnico-sanitaria alle norme sui manicomi e sugli alienati”. Oliviero Pini muore il 21 luglio 1943.