ILENIA PISTOLESI
Cronaca

Il Liceo classico è salvo. Sono 13 i nuovi iscritti: "Possiamo fare la prima"

Buone notizie dal ’Carducci’ di Volterra che può continuare la propria offerta . La dirigente: "Numeri piccoli, ma stabili in un territorio in calo demografico".

Il Liceo classico è salvo. Sono 13 i nuovi iscritti: "Possiamo fare la prima"

Studiare latino e greco: a cosa serve? Perché dannarsi con l’aoristo? Perché lambiccarsi il cervello con la metrica greca o con le versioni di Tacito? La risposta è semplice. Lo studio degli antichi consegna una chiave che si spalanca verso la decodificazione del mondo. Un corso di studi ostico, il liceo classico, per questo capace di dare strumenti per affrontare qualsiasi studio universitario, per risolvere problemi, per affrontare le sfide, umane o professionali. Cinque anni di sacrifici per avere, poi, la possibilità di intraprendere ogni tipo di corso di studio universitario. Il liceo classico arranca in Italia in termini di iscritti, ma non è un’istituzione polverosa e elitaria.

Bensì l’unica scuola in cui si forgiano scenari di un ragionamento spendibile in ogni campo. Il liceo classico di Volterra risale la china rispetto agli spettri dello scorso anno e arriva a quota 13 iscritti. Salva, dunque, la prima classe del corso di studio se consideriamo che a Pontedera il classico arriva a 23 iscrizioni per il prossimo anno scolastico. Stabili le iscrizioni agli altri corsi di studio dell’istituto superiore Carducci, ossia si veleggia lungo coste tranquille e non frastagliate. Sono 23 gli iscritti al liceo artistico, 29 allo scientifico e 28 al liceo delle scienze umane. E vi è ancora una settimana di tempo: per i ritardatari, è possibile effettuare le iscrizioni direttamente nella sede dell’istituto Carducci.

"E’ salva la prima classe del classico - dice la dirigente scolastica del Carducci, Nadia Tani - siamo nel trend di numeri piccoli ma stabili da anni per i nostri licei. E non tralasciamo un fatto: il calo demografico, nelle aree cui fa riferimento il Carducci, si traduce poi anche nelle iscrizioni scolastiche. Abbiamo intrapreso un grande lavoro di orientamento che si è basato sull’acquisizione di strumenti di consapevolezza e di vocazione dei futuri iscritti". "Anche rispetto al passato – aggiunge la dirigente Tani – , si nota un calo nell’abbandono degli studi liceali a favore di altri corsi superiori. E’ ovvio che i licei siano più impegnativi ma, e mi riferisco in particolar modo al liceo classico, danno quella forma mentis per risolvere i problemi". "E la stabilità nel numero delle iscrizioni – conclude la dirigente scolastica – è il segno di un’importante offerta formativa che riesce ancora ad attrarre studenti anche oltre la Valdicecina".

Ergo: i licei non garantiscono nell’immediato un impiego post diploma, ma sono un vero e proprio investimento poiché danno granitici elementi per affrontare il futuro, guardando al passato. E i classici sono il serbatoio da cui attingere.