
di Luca Bongianni
La crisi della produzione delle due ruote e quella del mercato delle auto che tarda a ripartire sta mettendo a dura prova tutto l’indotto meccanico della Valdera. La Asso Werke di Fornacette, azienda metalmeccanica leader nella produzione di pistoni e cilindri ha visto un notevole calo del fatturato e sta affrontando una situazione di emergenza senza precedenti con il calo del mercato delle due ruote e lo stop di quello delle auto. "Abbiamo cercato di sensibilizzare le istituzioni, tra cui la Regione e il Ministero dell’economia e delle finanze per cercare di recuperare finanziamenti e affrontare questi mesi difficili con fiducia – spiega Enrico Dell’Artino, amministratore delegato della Asso Werke –. Nei primi sei mesi del 2020 abbiamo registrato una perdita del fatturato di 7 milioni e nei prossimi mesi, sebbene sia impossibile prevedere come andrà il mercato, si prevede un’ulteriore perdita. Stiamo spendendo circa 25mila euro al mese per rispettare tutte le norme di sanificazione e indicazioni anticovid che ci sono state imposte. Con la produzione dei cilindri per fortuna abbiamo sofferto meno, mentre quella dei cilindri è calata notevolmente. Fino ad adesso siamo riusciti grazie ad un piano e vista la situazione di emergenza a mantenere tutti i nostri 374 dipendenti. Sarà quello che vorremmo fare anche in futuro nonostante i prossimi mesi ci metteranno a dura prova". Con agosto alle porte ci si prepara ai veri mesi di fuoco: settembre e ottobre. "È troppo presto ora per fare un bilancio delle perdite – spiega Francesco Pieracci, ad dell’azienda Pieracci Meccanica di Fornacette – sarà decisivo capire a settembre se ripartiranno gli ordini e come si muoverà il mercato globale. Noi per fortuna non abbiamo perso molto, il settore delle due ruote e delle macchine agricole dove operiamo hanno resistito molto più dell’automotive, la speranza è quella di non subire ricadute di questo periodo l’anno prossimo".
Restare competitivi quando all’estero si produce a bassissimi costi è sempre più difficile. Le Officine Ristori di Montecalvoli del presidente Enrico Ristori riescono a mantenere i circa 70 dipendenti sebbene il settore metalmeccanico stia vivendo un momento complicato. Per questo occorrerà agire tempestivamente a livello nazionale per riportare l’industria al centro. Non va meglio alla Ufo Plast di Bientina, azienda leader nel mondo dei fuoristrada da oltre 40 anni. A bloccare la produzione e commercializzazione delle plastiche, delle protezioni, dei caschi e dell’abbigliamento Ufo Plast la chiusura dei negozi in Italia e nel mondo e lo stop di tutti gli sport, tra cui il motocross e l’enduro. "Siamo stati chiusi per due mesi e venti giorni ma al rientro il lavoro non è più tornato quello di prima – conferma Vito Consoloni, fondatore della Ufo Plast –. La perdita è stata significativa, intorno ai 2 milioni e mezzo. Adesso, dei 65 dipendenti che abbiamo, stiamo lavorando con circa 50 di loro, a rotazione, una decina sono ancora in cassa integrazione. D’altronde gli sport stanno riprendendo pian piano in queste settimane ma sempre senza pubblico e questo non ci aiuta inoltre le fiere più importanti in Italia e all’estero sono state annullate. Per di più c’è ancora troppa incertezza globale, lavoriamo molto con l’estero, con gli Stati Uniti, e questi paesi sono in condizioni peggiori che in Italia. Settembre e ottobre saranno decisivi, il vero termometro per capire se si potrà tornare ad una sorta di normalità oppure, ma è l’ultima cosa che vorremmo, dovremmo rivedere alcune scelte, pensando anche alla riduzione del personale, ma adesso è difficile prevederlo".